Bustrengo

  • Preparazione: 0h 30m
  • Cottura: 0h 55m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 6 porzioni
  • Metodo cottura: Forno
  • Cucina: Italiana, Romagnola

Ingredienti per una tortiera a cerchio apribile da 24 cm

  • Farina 00 200 g
  • Farina di mais fioretto80 g
  • Zucchero semolato 200 g
  • Uova medie 3
  • Latte intero intero *500 g
  • Pangrattato 80 g
  • Fichi secchi 120 g
  • Uva passa 80 g
  • Mele Golden250 g
  • Scorza di limone 1 g
  • Scorza di arancia 1
  • Sale 3

Procedimento

Per preparare il bustrengo metti in ammollo l’uvetta in acqua tiepida per farla reidratare**. Taglia i fichi secchi a fettine sottili spesse circa 2 mm. Sbuccia le mele e tagliale in 8 spicchi. Elimina il torsolo e ricava dei tocchetti di circa ½ cm. Metti l’uvetta ben scolata e strizzata, i fichi e le mele in una ciotola.

Nella ciotola di una planetaria munita di frusta unisci le due farine, lo zucchero e il pangrattato.

A parte, in un bricco, unisci al latte, le uova, le scorze degli agrumi e il sale. Sbatti il tutto con i rebbi di una forchetta per rompere le uova. Aziona la planetaria e unisci a filo il composto liquido fino a ottenere una pastella piuttosto liquida. ***

Trasferisci il composto nella ciotola che contiene le mele e mescola per amalgamare gli ingredienti.

Imburra e fodera una tortiera con la carta da forno (sia la base che i lati) e trasferisci il composto al suo interno. Livellalo e cuocilo in forno statico preriscaldato a 175° per circa 50 -55 minuti: il bustrengo sarà pronto quando, bucando la torta al centro con uno stuzzicadenti, risulterà asciutto.

Trascorso il tempo necessario, sfornalo, fallo raffreddare, quindi sformalo. Quando sarà freddo, posizionalo su di un piatto da portata e servi il bustrengo.

Note & consigli

* Il latte andrà aggiunto al resto degli ingredienti a temperatura ambiente: ricordatevi di toglierlo dal frigorifero per tempo.

** Se ti piace puoi unire anche un goccio di rhum all’uvetta, per un sapore ancora più brioso

*** Puoi lavorare a mano piuttosto che con la planetaria, proprio come facevano le zdore romagnole!