Dagli antipasti ai dolci, passando per lo street food, i fritti sono una presenza immancabile sulle tavole del Sud Italia. La cucina siciliana non fa eccezione: dagli arancini ai cannoli, passando per il pane e panelle e cazzilli palermitani! La ricetta di oggi è un altro grande classico della terra iblea: l’equivalente fritto dei panzerotti pugliesi, del calzone classico napoletano al forno e un parente stretto della pizza fritta. Proprio come la pizza, il calzone fritto siciliano può essere farcito con qualsiasi ingrediente, ma nella versione più tradizionale si prepara con solo pomodoro, prosciutto e mozzarella. Insomma: un piatto unico in formato prêt-à-porter!
Ingredienti per 6 pezzi
Per l’impasto
- Farina manitoba 500 g
- Lievito di birra disidratato 7 g
- Acqua 250 g
- Sale 7 g
- Zucchero 50 g
- Strutto a temperatura ambiente50 g
Per il ripieno
- Passata di pomodoro 150 g
- Mozzarella 180 g
- Prosciutto cotto 12 fette
- Olio extravergine d’oliva 10 g
- Sale q.b.
Per la frittura
- Olio di arachide 2 l
Allergeni
Procedimento
per l’impasto
Per preparare i calzoni fritti alla siciliana, metti la farina nella ciotola della planetaria munita di gancio. Unisci lo zucchero, il lievito e l’acqua in cui avrai sciolto il sale, poi aziona la planetaria a velocità bassa. Impasta fino a quando il composto si sarà incordato, quindi unisci poco alla volta lo strutto e continua ad impastare fino al completo assorbimento.
Ottenuto un impasto liscio e omogeneo, trasferiscilo sul piano di lavoro, finisci di impastarlo a mano dandogli la forma di una palla, mettilo in una ciotola, sigillala con la pellicola trasparente e lascialo lievitare in forno spento per circa 2 ore e mezza.
Per il ripieno
Nel frattempo dedicati al ripieno: versa la passata di pomodoro in una ciotolina e condiscila con l’olio e il sale. Trita la mozzarella e ponila in un colino posto su una ciotola, per fare scolare il siero in eccesso
composizione
Trascorso il tempo di lievitazione, dividi l’impasto in 6 porzioni da circa 130/140 g ciascuna; forma delle palline e stendile con il matterello sul piano della cucina leggermente infarinato, formando dei dischi da circa 20 cm di diametro.
Farcisci ogni disco con circa 25 g di passata di pomodoro, 30 g di mozzarella tritata e due fette di prosciutto cotto, cercando di restare a 3 cm dal bordo esterno. Chiudi la pasta del calzone su se stessa formando una mezza luna e premi con le dita sui bordi per sigillarli ed evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.
Continua così fino a esaurire tutti gli ingredienti.
COTTURA
Versa l’olio di arachide in una pentola dai bordi alti e fallo scaldare fino alla temperatura di 170°. Quindi immergi i calzoni pochi alla volta e falli friggere per due minuti per lato; aiutati con un mestolo per irrorare di olio bollente la superficie in modo che la doratura risulti uniforme.
Man mano che saranno pronti, scola i tuoi calzoni su della carta assorbente da cucina per eliminare l’olio in eccesso e servi i tuoi calzoni ben caldi!
Note & consigli
*Lo strutto è un grasso di origine animale molto usato nella cucina siciliana, dove da sempre si allevano i maiali da cui lo strutto deriva. Se preferisci usare un prodotto vegetale puoi sostituirlo con dell’olio d’oliva.
*Se hai qualche dubbio prova a leggere anche il mio articolo sul fritto perfetto,
Varianti della ricetta
Se vuoi provare ricette simili di pasta lievitata ripiena, ti suggerisco anche i panzerotti di patate, i pitoni messinesi, i falagoni lucani, l’impanata di agnello e patate, ma anche gli strombolini e i pastieri ragusani.
Conservazione
Una volta preparati i calzoni, vanno gustati ancora roventi, e non si prestano bene ad essere conservati. Puoi invece provare a congelarli, ma da crudi. Devi solo fare attenzione ad usare anche nel ripieno solo ingredienti che non siano stati congelati in precedenza.
Curiosità
Il calzone ha avuto origine nel XIX secolo in Sud Italia, in particolare tra Campania e Puglia. Il suo nome significa “grande calza” e fa riferimento alla ricchezza del ripieno (originariamente a base di ricotta, provola, fiordilatte, salame, parmigiano e pepe.), evocando in qualche modo la calza della Befana. La ricetta originale prevedeva la cottura al forno, e in questa versione autentica può essere preparato solo in forni a legna professionali, proprio come la piazza. Non mancano però declinazioni domestiche della ricetta, tra cui appunto quella fritta.
Oggi il calzone è prodotto agroalimentare tradizionale campano, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.