Caldi, dorati, croccanti e ricchi di gusto: i carciofi fritti sono un delizioso contorno che si può preparare in due versioni, con o senza pastella

Carciofi fritti

  • Preparazione: 0h 40m
  • Cottura: 0h 10m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 8 porzioni
  • Metodo cottura: Frittura
  • Cucina: Italiana

I carciofi sono un ortaggio delizioso e versatile: trifolati, al forno, ripieni, alla romana, alla giudia, possono essere utilizzati come contorno, come antipasto o condimento di primi piatti, ma anche per farcire lasagne, torte salate o deliziosi arrotolati di carne. Oggi te li propongo in una versione golosissima: fritti in due versioni, con o senza pastella. Il risultato è ugualmente croccante e dorato, da gustare in qualsiasi occasione (quando la stagione lo consente!).

Ingredienti per 8 persone

  • Carciofi grandi con gambo12
  • Limone 1

per la versione senza pastella

  • Farina 00 q.b.

per la versione con pastella senza uova

  • Farina 00 150 g
  • Acqua frizzante fredda 300 g
  • Sale q.b.
  • Pepe (opzionale) q.b.

per la versione con pastella con uova

  • Farina 00 150 g
  • Acqua frizzante fredda 200 g
  • uovo medio 1
  • Sale q.b.
  • Pepe (opzionale) q.b.

Per friggere

  • Olio di arachidi 1.5 l

Allergeni

Cereali e derivati Uova Arachidi Frutta a guscio

Procedimento

Per la pulizia dei carciofi

Per preparare i tuoi carciofi fritti occupati innanzitutto della pulizia degli ortaggi (ti consiglio di utilizzare dei guanti per non annerire le dita): elimina le foglie esterne più coriacee, con un coltello recidi la parte terminale delle foglie e il gambo.

Taglia ogni carciofo a metà e aiutandoti con un cucchiaino elimina la barbetta interna. Dividi i tuoi cuori ancora una volta ottenendo dei quarti; man mano che li avrai mondati, immergili in una bacinella di acqua acidulata con il succo e il limone strizzato. Tamponali bene asciugandoli con uno strofinaccio da cucina in modo da prepararli per la frittura.

Per la versione senza pastella

Passa i tuoi quarti di carciofo nella farina, aprendoli bene in modo da far penetrare la farina tra i vari strati di foglie. Friggili in abbondante olio di arachidi che avrai portato alla temperatura di 175°.

per la versione con la pastella senza uova

Versa l’acqua ghiacciata in una ciotola e aggiungi la farina mescolando con una frusta a mano così da evitare la formazione di grumi. Nel frattempo, porta l’olio a temperatura. Immergi velocemente ogni quarto di carciofo nella pastella e poi procedi alla frittura.

Per la versione con la pastella con uova

Versa l’acqua ghiacciata in una ciotola e unisci l’uovo, mescolando con una frusta a mano. Sempre mescolando aggiungi la farina a pioggia: otterrai un composto più denso del precedente ma comunque piuttosto fluido. Immergi ogni quarto di carciofo velocemente nella pastella poi friggilo. Adagia i carciofi su carta da cucina così da assorbire l’olio in eccesso e servi i tuoi carciofi fritti ben caldi!

Note & consigli

*Ti raccomando di non buttare il gambo: puliscilo semplicemente con un pelapatate per eliminare la parte esterna più scura e fibrosa. Se vuoi puoi lasciarlo attaccato al carciofo, altrimenti rimuovilo e taglialo a tocchetti. Devi sapere che i gambi sono una delle parti più gustose di questo ortaggio, sarebbe un vero peccato sprecarli!

*Per capire come pulire al meglio i carciofi, ti consiglio di seguire il mio tutorial.

*Dopo ogni frittura, controlla che l’olio sia tornato alla temperatura di 175° prima di proseguire con gli altri carciofi. Se la temperatura dovesse abbassarsi troppo, infatti, rischieresti di inzuppare di olio il carciofo e di rendere troppo pesante la frittura.

Varianti della ricetta

Se vuoi provare altre ricette che vedono protagonisti i carciofi ti consiglio:

Conservazione

Una volta cotti, ti consiglio di consumare subito i tuoi carciofi al pomodoro. Puoi conservarli in frigorifero e consumarli, eventualmente, il giorno dopo. Non consiglio il congelamento.

Curiosità

Il carciofi sono conosciuti fin dall’epoca degli Egizi, dei Greci e dei Romani e sembra che siano stati introdotti in Europa dagli Arabi.

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