Da piccola ero convinta che le arance e gli agrumi in generale fossero tipici dell’estate, così freschi ed energizzanti, succosi per dissetarti. Rimasi molto delusa quando scoprii che sono frutti invernali. Ma poi ho capito che non può essere diversamente: sono il sole che ci accompagna anche quando in questo periodo manca! Adoro quindi inserire le arance nei miei piatti, ad esempio nell’insalata di arance e finocchio oppure farne semplicemente una bella spremuta arricchita con lo zenzero. In questo tutorial ti spiego come pelare le arance a vivo, per assaporarle in tutta la loro intensità.
Pelare le arance a vivo significa ricavare gli spicchi privandoli della pelle che li riveste oltre che della scorza esterna che li racchiude. In questo modo puoi consumare solo la polpa, senza intaccarla. Le arance tarocco sono le più indicate se tu volessi usarle per un piatto salato; sono più saporite e succose, ma puoi provare tranquillamente anche con altre qualità!
Arance a vivo: uno spicchio di pazienza
Ce ne vuole, non preoccuparti. Va impiegato un po’ di tempo ma presa la mano diventa molto più semplice e veloce.
Inizia dalla scorza. Eliminala delicatamente cercando di comprendere anche la parte bianca appena sottostante. Con pazienza e senza fretta, rimuovi il più possibile ciò che rimane; puoi utilizzare un coltellino affilato e dalla lama sottile. A questo punto dovresti avere un arancia “nuda”. Procedi con l’estrazione degli spicchi. Con lo stesso coltellino segui i raggi e incidi gli spicchi dall’esterno verso la giuntura interna; stai a ridosso della membrana che separa ciascuno, tenendola all’esterno della lama. Ecco il tuo spicchio a vivo! Mettilo da parte e procedi.
Una volta ottenuti tutti gli spicchi, dovrebbero avanzarti le membrane in una sorta di libretto: non buttarle! La polpa che li riveste, seppur poca, è ovviamente ancora buona; può essere spremuta per una merenda oppure per essere emulsionata con olio extravergine di oliva per un condimento o una marinatura diverse dal solito!
Dai alla fine è anche divertente, no? In cucina più una cosa è complicata maggiore è la soddisfazione che ne consegue; in un secondo tutta la frustrazione se ne va, assieme al meraviglioso piatto che avete appena preparato e servito!
