Crema al mascarpone, ciotola in accompagnamento al panettone

crema al mascarpone

  • Preparazione: 0h 30m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Metodo cottura: Fornello
  • Cucina: Italiana

Quella al mascarpone è una crema vellutata a base di formaggio morbido e uova, con un gradevole profumo di liquore. Puoi realizzarla facilmente e ti accorgerai che è molto versatile: provala come farcitura di pan di Spagna  nei dolci al cucchiaio (come il tiramisù) o in accompagnamento ad altri dolci, come torte, ciambelle, biscotti o i classici della tradizione natalizia (pandori e panettoni su tutti). Puoi anche gustarla insieme alla frutta o da sola, servendola in graziosi bicchierini, cosparsa con un velo di cacao sulla superficie.

Qui ti propongo la versione aromatizzata al Grand Marnier, ma puoi utilizzare anche altri liquori a scelta tra Cointreau, Vermouth bianco o Marsala, oppure optare per gli estratti naturali di arancia, limone o la loro scorza grattugiata. Per i più golosi c’è anche la versione al cioccolato!

 

Ingredienti per 6-8 persone

  • Mascarpone 350 g
  • Tuorli d’uovo 4
  • Zucchero semolato 80 g
  • Grand Marnier (oppure altro liquore)15 g

Allergeni

Latte Uova

Procedimento

Metti in una ciotola i tuorli, lo zucchero e il liquore e montali per 10 minuti con uno sbattitore elettrico, fino a ottenere un composto liscio e spumoso.

In un’altra ciotola ammorbidisci il mascarpone con una frusta e aggiungivi poco alla volta il composto di uova, amalgamando delicatamente.
La crema di mascarpone è pronta!

Varianti della ricetta

Se non vuoi utilizzare le uova crude, ti propongo anche l’alternativa con le uova pastorizzate e quella senza uova.

In più, in alternativa al mascarpone, ti propongo qui altre creme adatte ad accompagnare panettone e pandoro.

 

Conservazione

Conserva la tua crema al mascarpone in frigorifero dentro ad un contenitore con coperchio per massimo 1 giorno.

Curiosità

Una leggenda vuole che il mascarpone, già noto nel Medioevo, abbia attirato l’attenzione di un nobile spagnolo del Duecento che, assaggiandolo, lo definì “mas que bueno” (più che buono): da qui l’etimologia del suo nome. Secondo ipotesi più accreditate, invece, deriverebbe da “mascherpa” o “mascherpia”, ossia “ricotta” in dialetto lombardo.

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