Crostata beneventana intera, con decoro a lisca di pesce, savoiardi sullo sfondo, uova e limone tagliato a metà

Crostata beneventana

  • Preparazione: 0h 40m
  • Cottura: 0h 45m
  • Riposo: 0h 40m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 8 porzioni
  • Metodo cottura: Forno
  • Cucina: Italiana

La crostata beneventana è una torta scenografica con un guscio di classica pasta frolla e una farcitura particolare, a base di savoiardi e crema profumata al limone e liquore. Ciò che rende singolare questo dolce originario della pasticceria campana, è il disegno “a spina di pesce” che i biscotti, utilizzati interi, restituiscono sulla superficie dopo la cottura. Realizzarla è molto più semplice di quanto possa sembrare! Il risultato? Una consistenza cremosa e piacevolmente umida, ideale per qualsiasi momento della giornata, dalla colazione all’ora del tè pomeridiano.

Ingredienti

per tortiera da 24 cm di diametro con fondo estraibile

PER LA FROLLA

  • Farina 00 250 g
  • Zucchero a velo 100 g
  • Burro a temperatura ambiente140 g
  • Tuorli d’uovo 40 g
  • Estratto di vaniglia 1 cucchiaino
  • Scorza di limone 1
  • Sale 1 pizzico

PER LA CREMA

  • Latte 520 g
  • Zucchero 140 g
  • Uova medie 3
  • Liquore Strega 20 g
  • Scorza di limone 1

PER LA DECORAZIONE

  • Savoiardi 12

Allergeni

Cereali e derivati Latte Uova

Procedimento

PER LA FROLLA

Nella ciotola di una planetaria munita di foglia metti il burro a temperatura ambiente tagliato a pezzetti e lo zucchero a velo. Aziona la macchina e attendi di aver ottenuto una sorta di crema. Quindi, sempre con la planetaria in funzione, aggiungi anche i tuorli d’uovo, l’estratto di vaniglia, la scorza di limone, il pizzico di sale e infine la farina.

Una volta ottenuto un composto compatto, ribaltalo sul piano di lavoro e impastalo brevemente in modo da renderlo liscio e omogeneo senza surriscaldarlo.

Poi dagli la forma di una pallina, appiattiscilo e stendilo tra due fogli di carta forno fino a ottenere un disco da 30 cm di diametro e spessore di 3 mm e mettilo a riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Trascorso il tempo indicato, utilizza il disco di frolla per rivestire il tuo stampo precedentemente imburrato e foderato sul fondo con un disco di carta forno, e mettilo nuovamente in frigorifero.

PER LA CREMA

Versa il latte in un pentolino e fallo scaldare fino a raggiungere i 40°, quindi versalo in una ciotola e facci sciogliere lo zucchero mescolando.

A questo punto unisci anche le uova, il liquore e la scorza del limone e mescola il tutto con una frusta a mano cercando di incamerare meno aria possibile.
Quindi tieni da parte a intiepidire.

COMPOSIZIONE

Recupera il tuo guscio di frolla dal frigorifero, bucherella tutto il fondo con una forchetta senza oltrepassare completamente la pasta e disponici i savoiardi “a spina di pesce” tagliandoli della misura necessaria per riempire tutto lo stampo e utilizzando i ritagli per riempire i buchi.
Infine copri tutto con la crema e attendi una decina di minuti per farla assorbire dai savoiardi.

COTTURA

Inforna la tua crostata in forno statico a 170° per 45 minuti.
Quindi lasciala raffreddare, sformala e servila!

Note & consigli

Non preoccuparti se la crema risulterà liquida quando la versi nello stampo: non si tratta infatti di una crema pasticcera perché non contiene amidi, ma piuttosto di un cosiddetto “battuto di latte e uova”. Ci penseranno i savoiardi a dare consistenza al tutto!

Varianti della ricetta

Se non ami il gusto del liquore, puoi tranquillamente ometterlo e aromatizzare la crema con un po’ di vaniglia o arricchirla con delle gocce di cioccolato o del caffè.

Se invece vuoi provare un’altra crostata campana, farcita con crema pasticcera e arricchita dall’aggiunta delle amarene sciroppate, prova la mia crostata amalfitana!

Conservazione

Puoi conservare la tua crostata beneventana per 2-3 giorni in un luogo fresco e asciutto, all’interno di un contenitore ermetico o sotto una campana per dolci.

 

Curiosità

La crostata beneventana è nota anche come “torta portoghese”, ma a dispetto del nome lusitano e della presenza, al suo interno, di un prodotto tipicamente piemontese come i savoiardi, questo dolce è considerato tutto campano in virtù dell’utilizzo del liquore alle erbe utilizzato per aromatizzare la crema tipico di questa Regione (e in particolare della città omonima).

 

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