Uno degli spuntini che preferisco fare è composto da una croccante e leggera galletta di riso con una bella cucchiaiata di confettura o di marmellata. Sono sempre indecisa, è un’ardua scelta! In questo articolo di spiegherò la differenza tra marmellata e confettura.
Differenza tra marmellata e confettura: caratteristiche
Il termine marmellata deriva da “melimelon”, termine che in greco antico significa mela di miele per l’usanza già comune all’epoca di bollire le mele con il miele per conservarle a lungo. Non a caso, infatti, il portoghese “marmelo” significa mela cotogna!
Risale tuttavia al 1982 la legge che sancisce la differenza tra marmellata e conserva, distinguendo i preparati in questo modo:
- Marmellata: nonostante la sua etimologia è ufficialmente un prodotto fatto di zucchero e almeno il 20% di agrumi. Le marmellate più comuni sono di arancia, limone, bergamotto, mandarino, pompelmo, cedro e le parti edibili per la marmellata sono scorza, polpa e succo
- Confettura: è un prodotto tecnicamente uguale al precedente ma riguarda la cottura di zucchero e frutta, ad eccezione degli agrumi. In questo caso la percentuale è più alta e non deve essere inferiore al 35%. Esiste anche la confettura di ortaggi, come ad esempio la celebre confettura di cipolle di Tropea
- Confettura Extra: è la confettura in cui la percentuale di frutta supera il 45%
- Composta: è una terza categoria, variante rispetto alla confettura. Si differenzia da quest’ultima per la presenza di frutta non inferiore al 65% e per la decisamente inferiore dose di zucchero. Si chiama anche crema di frutta, per l’aspetto genuino e cremoso molto vicino a quello che si ottiene frullando in casa un frutto
Oltre a frutta, agrumi, ortaggi e zucchero l’unico additivo teoricamente consentito per legge per quanto riguarda queste delizie è la pectina: questo eteropolisaccaride è ottenuto dalla protopectina naturalmente contenuta nella frutta ed è usato per addensare e gelificare marmellate e conserve.
Differenza tra marmellata e confettura: qualche consiglio
Consiglio sempre di non sottovalutare l’aiuto che può dare la pectina naturale. Ce n’è tantissima soprattutto nelle scorze di limone e nella buccia della mela e, in confetture particolarmente complicate come ad esempio quella di fragole, molto acquose e acide, è utilissimo cuocerne un po’ assieme a loro.
Ricordo ancora l’incanto che mi invadeva quando mi intrufolavo nella dispensa della mia nonna Ottilia! Mi perdevo tra gli scaffali pieni di marmellate e confetture di ogni tipo, quella luce soffusa e quel fresco delicato che avvolgeva ogni vasetto. Una sensazione che rivivo ogni volta che metto le mani in pasta per fare la crostata. Ora che hai visto la differenza tra marmellata e confettura, mi aiuti a farla? Io l’ho provata anche con la confettura di fragole: una vera bontà!