Dopo molti mesi di incontri “virtuali” e lezioni teoriche, le mie allieve sono venute a mettersi alla prova “sul campo”! Domenica 12 marzo, per la seconda volta, la Factory ha aperto le porte alle Foodies! Con il solito immancabile entusiasmo, hanno risposto al mio invito in moltissime da tutta Italia! Ovviamente non ho resistito alla tentazione di metterle all’opera, per far sperimentare loro quella che è la mia quotidianità. Così, suddivise a squadre, le ho accolte nella mia cucina per fargli realizzare la loro ricetta del cuore!
NON UN “CORSO” MA UN “PERCORSO”
Tutto è iniziato lo scorso 17 ottobre, quando io e Luana Svaizer abbiamo dato il via a Food – Passion & Profession. Un progetto pensato per condividere con altre appassionate di cibo e cucina, l’esperienza maturata in questo campo (dalla creazione di Giallo Zafferano all’apertura della Factory), unendola alle competenze imprenditoriali e motivazionali di Luana. Il risultato è stato un percorso denso di contenuti, articolato in 8 mesi (con una lezione settimanale di 3 ore, ogni lunedì sera), che ha riscosso un inaspettato successo di adesioni!
Chi sono le foodies?
Le “mie foodies”, come ho ribattezzato affettuosamente le iscritte al progetto Food – Passion & Profession, sono 40 donne straordinarie, di tutte le età e provenienti da tutte le Regioni d’Italia.
Ciascuna con il proprio vissuto, qualcuna con già una carriera all’attivo o con una storia professionale alle spalle, ma tutte animate dal desiderio di rinnovarsi, dalla voglia di realizzare nuovi progetti e di non lasciare i propri sogni nel cassetto (perché non è mai troppo tardi!). Qualcuna vuole creare un proprio brand nel mondo del food e avviare un’azienda in questo settore, altre vogliono scrivere di cibo come blogger, altre aprire un laboratorio in cucina e trasformare la propria casa in una IAD, altre ancora vorrebbero diventare insegnanti e trasmettere le proprie capacità culinarie organizzando cooking class e corsi (online e offline).
Io e Luana ci siamo messe d’impegno per strutturare un percorso capace di avvicinarsi alle esigenze di tutte e magari di fornire nuovi stimoli e spunti che potessero portare alcune di loro a cogliere inattese opportunità per declinare la loro passione in direzione monetizzabile. E finora pare che abbiamo fatto un buon lavoro!
Lontane ma incredibilmente vicine
Come dicevo, le foodies sono residenti in tutte le Regioni d’Italia, quindi l’unico modo per “incontrarci” regolarmente è stato organizzare il percorso online. Giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, si è creato un bel rapporto e, nonostante la distanza abbiamo cominciato a sentirci una grande famiglia! Ma ovviamente non abbiamo saputo resistere al desiderio di incontrarci tutte insieme! Lo abbiamo fatto una prima volta in occasione di un work shop lo scorso 15 gennaio, ma oggi abbiamo voluto replicare! Per l’occasione abbiamo organizzato una sessione di cucina e foodies si sono organizzate a squadre portando con sé tutto l’occorrente per preparare una ricetta condivisa (ingredienti, entusiasmo, olio di gomito…).
Il risultato? Una festa tra fornelli e padelle, con spianatoie cosparse di farina, mortai pieni di pesto, planetarie in funzione e macchine fotografiche all’opera, il tutto accompagnato da risate, chiacchiere e tanta allegria!
Le ricette di oggi
Idee, energia, buon gusto e sorprendenti capacità organizzative: le foodies nella cucina della Factory non si sono risparmiate e hanno dato vita a piatti diversi ma tutti in grado di racchiudere l’essenza della loro personalità, di raccontare la tradizione dei vari paesi di provenienza e di esprimere con inaspettato equilibrio la disciplina necessaria per realizzare una ricetta a 8-10-12 mani. Da questo lavoro di squadra sono nate 7 ricette, che sono diventate le portate di un gioioso pranzo condiviso, che è stata anche l’occasione per conoscersi meglio. Ecco il menù:
Si comincia con un aperitivo ricco: la Focaccia al formaggio, icona della tradizione culinaria ligure più autentica, per l’occasione arricchita dall’altrettanto celebre pesto genovese rigorosamente preparato al mortaio.
Poi si gusta un finger food invernale, che restituisce in forma raffinatissima i prodotti della campagna invernale: le tartellette “ricordi d’inverno”, gusci di pasta brisée all’olio, farciti con zucca, salsiccia, porri e amaretti: ingredienti a km zero prodotti dalla suocera della leader del gruppo in una cascina in provincia di Cuneo.
Si prosegue con un connubio italo-marocchino- moldavo: un entrée a base di palacinta (o palacinka) salata, tipica dell’Est Europa, ovvero un fagottino di pasta cotto al forno, ripieno di ricotta, quartirolo e Parmigiano, con l’aggiunta di un po’ di scamorza per rendere il tutto filante e cosparso di sesamo bianco e nero per un tocco croccante.
A seguire il Polpo mediterraneo, un risotto preparato con pesce, spezie e profumi che creano un ponte olfattivo-gustativo tra Italia e Maghreb.
I primi tradizionali vedono un tripudio di sicilianità nel timballo di pasta alla parmigiana, in cui gli anelletti di pasta incontrano melanzane fritte, mozzarella, passata di pomodoro, basilico e uova sode. Il tutto composto nella tipica forma a ciambella.
E che dire dei “Sardinia spring”? I tradizionali culurgiones sardi, rivisitati per rendere omaggio a Milano e per accogliere la primavera grazie alla pasta colorata di verde e all’aggiunta degli asparagi al classico ripieno a base di patate e pecorino.
Il secondo prevede Manzo alla Stout, lo spezzatino tipico irlandese cotto nella birra scura Guinnes, con contorno colcannon, uno stufato di verdure povere (verza, patate, carote e porri) e accompagnamento di piadine fritte. Un piatto che anticipa San Patrizio (la ricorrenza cade infatti il prossimo 17 marzo), ma rende omaggio anche all’attività della capogruppo, che da più di 20 anni gestisce un pub a Livorno.
Si chiude in dolcezza con una Cream tart pistacchio e “sfumature di lamponi”, con frolla dolce, crema di panna, mascarpone e pistacchi, lamponi in più consistenze (interi, in confettura ed essiccati in granella) e fiori di frolla colorati per decorazione.
Donne intraprendenti… contro la paura
Ci vuole coraggio, a tutte le età, per intraprendere un percorso nuovo, per cambiare strada, per rimettersi in discussione. Un po’ di paura c’era, soprattutto all’inizio, e l’obiettivo mio e di Luana è stato proprio quello di incoraggiare queste donne ad avere fiducia in se stesse, a scoprire una forza che non credevano di avere. Ci siamo impegnate anche a dimostare loro come, con la giusta preparazione, sia possibile trasformare una passione in qualcosa che non è astratto o estemporaneo, bensì una realtà concreta da vivere quotidianamente e (perché no?) da rendere una professione! Il progetto Food ha voluto quindi non solo trasmettere delle competenze tecniche, ma anche creare un gruppo solidale, in cui condividere dubbi, insicurezze, punti di forza e idee nuove.
Futuro prossimo…
Manca ancora qualche lezione al termine del percorso, e visto il successo di questa prima edizione non è detto che l’esperienza di Food – Passion & Profession non si ripeta in futuro. Nel frattempo il proposito è quello di rivederci tutte al termine di questo viaggio condiviso e di restare in contatto nel tempo, per vedere a che punto sono le nostre vite e le nostre attività nel settore food… Sarà l’occasione per festeggiarci, per incoraggiarci, per salutarci, per ribadire l’intenzione di non smettere di sentici unite. Perché, come insegna un proverbio africano: «Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia». Quindi arrivederci alla prossima, care foodies! Che questa giornata sia l’inizio di una nuova splendida vita (e di una soddisfacente carriera) per tutte voi!