Pandoro, panettone certo…. ma la verità è che ogni regione d’Italia ha i propri dolci e lievitati natalizi. E la Liguria non è certo da meno! Il pandolce genovese è un dolce farcito con tantissima frutta secca, che esiste in tante versioni: basso, più asciutto e preparato con lievito per dolci, o alto, più soffice e simile ad un panettone, preparato con il lievito di birra.
La prima versione è stranamente più moderna di quella lievitata, che richiede tante preparazioni e tanti impasti. Nel tempo si è quindi affermata anche questa versione bassa, che viene, per un errore storico, definita ” antica ” pur essendo decisamente più recente. Le storie legate a questo dolce, diventato ormai famoso anche all’estero (mia figlia lo ha trovato a Londra con il nome di Genoa Cake, non avrei mai detto!) sono tantissime. Si pensa che le sue origini siano davvero antichissime, e che arrivi addirittura dalla Persia. Come sia arrivato in Liguria, terra di mercanti e navigatori, non è dato saperlo.
Ma la leggenda vuole che il paggio più giovane di corte dovesse porgere in dono il dolce al sovrano. Questo lo avrebbe poi tagliato a metà: una parte andava conservata fino al 3 febbraio, San Biagio, per poter essere usato per la benedizione della gola. Insomma, tradizioni e storie che si intrecciano, e che hanno un unico minimo comun denominatore: il regalarci un dolcissimo Natale!
PREPARAZIONE: 30 min. COTTURA: 50 min. DIFFICOLTÀ: facile COSTO: medio
Ingredienti per 1 pandolce
farina 0 250 g
zucchero semolato 80 g
burro a temperatura ambiente 70 g
uovo medio 1 (sgusciato 50 g)
vermut bianco o vino liquoroso 30 g
liquore all’anice 30 g
uvetta 40 g
pinoli 30 g
cedro candito a cubetti 40 g
arancia candita a cubetti 30 g
fichi secchi 50 g
gherigli di noci 50 g
semi di finocchio ½ cucchiaino
semi di anice ½ cucchiaino
lievito in polvere per dolci 10 g
sale 1 pizzico
Procedimento
Metti in ammollo l’uvetta fino a reidratarla, poi scolala e tamponala.
Trita molto finemente i semi di finocchio e di anice. Taglia a pezzetti i fichi secchi e trita grossolanamente i gherigli di noci.
Metti in una ciotola il cedro e l’arancia a cubetti, i fichi e le noci, i pinoli e l’uvetta, lo zucchero e la farina, il lievito, l’anice, il finocchio e il sale. Mischia tutto e aggiungi il liquore all’anice, il vermouth e il burro a temperatura ambiente; impasta fino ad ottenere un composto omogeneo e trasferisci il tutto su di un piano di lavoro*.
Forma una pagnotta piuttosto bombata e mettila su di una teglia foderata con carta da forno**, cuoci ora il tuo pan dolce in forno statico a 170° per circa 50 minuti. Trascorso il tempo indicato, estrai il pandolce dal forno e lascialo raffreddare prima di servirlo. Una volta cotto, dovrà risultare asciutto all’interno e croccante fuori.
Note
* Per un impasto ancora più profumato, potreste aggiungere dell’acqua di fiori di arancia all’impasto
** Avendo utilizzato lievito chimico, il tuo dolce può essere, anzi deve, essere subito infornato. Il principio è lo stesso del soda bread, lo hai mai provato?
*** In tutte le panetterie di Genova e della Liguria troverai il pandolce ad attenderti: scegli la tua versione preferita tra quello basso e quello alto e gustalo con un buon bicchiere di vino dolce delle Cinque Terre.
Dolci di Natale tradizionali
I dolci di Natale tradizionali in Italia sono tantissimi: lievitati, profumati, alti, bassi… non c’è zona che non ne abbia uno proprio. Io ne ho preparato qualcuno e non ho intenzione di fermarmi…
- Parrozzo
- Gubana
- Torta di Natale
- Tronchetto di Natale
- Punch di Natale
- Biscotti di Natale
- Mostaccioli napoletani
- Struffoli
Conservazione
Il tuo pandolce in una scatola di latta o sotto una campana di vetro, si conserverà per 7 giorni.