Il pane di San Gaudenzio è un dolce di origine piemontese, tipico della città di Novara. Si tratta di una torta particolare, costituita da una base di pasta frolla e da un “ripieno” che ricorda l’impasto della torta Margherita. La forma del pane di San Gaudenzio può variare: la ricetta che ti propongo oggi prevede l’utilizzo di uno stampo da plumcake ma puoi conferirgli la forma che desideri, tonda o allungata.
I dolci piemontesi sono davvero irresistibili: bonet, canestrelli, brutti ma buoni, torta di nocciole delle Langhe, non ti resta che decidere quale ricetta preparare!
Ingredienti per uno stampo da plumcake da 25×11 (altezza 7 cm)
Per la frolla
- Farina 00 250 g
- Burro freddo 140 g
- Zucchero a velo 100 g
- Tuorli 40 g
- Estratto di vaniglia 1 cucchiaino
Per il ripieno
- Uova medie 4
- Farina 00 130 g
- Zucchero 130 g
- Gocce di cioccolato 90 g
- Burro fuso70 g
- Scorza di limone grattugiata1
- Estratto di vaniglia 1 cucchiaino
Per guarnire
- Pinoli 15 g
- Granella di nocciole 10 g
Allergeni
Procedimento
Per la frolla
Inizia la realizzazione del tuo dolce dalla preparazione della pasta frolla. Metti il burro freddo di frigorifero tagliato a pezzetti nel food processor munito di lame, unisci anche la farina e frulla per qualche secondo in modo da non surriscaldare gli ingredienti e ottenere un composto sabbioso (non a caso questo processo è detto “sabbiatura”).
Aggiungi anche lo zucchero a velo, i due tuorli d’uovo, l’estratto di vaniglia e il pizzico di sale e attiva il cutter per qualche altro secondo in modo da farli incorporare.
A questo punto versa il composto sul piano della cucina e lavoralo rapidamente a mano (non troppo a lungo, altrimenti oltre a surriscaldarsi, si attiverà anche il glutine e la pasta, una volta cotta, non sarà più “friabile”) fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Aiutandoti con un mattarello, stendi la frolla ottenuta tra due fogli di carta forno, cercando di darle una forma il più possibile rettangolare (di circa 40 x 25 cm ) e lasciala riposare in frigorifero per 30 minuti.
Estrai la frolla dal frigorifero e usala per rivestire l’interno dello stampo da plumcake imburrato e infarinato, eliminando l’eccesso dai bordi con un coltellino. Rimetti lo stampo in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.
Per il ripieno
Rompi le uova separando i tuorli dagli albumi; metti i primi nella ciotola della planetaria munita di frusta e montali insieme a 100 g di zucchero, alla scorza del limone grattugiata e all’estratto di vaniglia.
In un’altra ciotola monta gli albumi fino a farli diventare bianchi, poi unisci il resto dello zucchero e montali finchè non saranno cremosi.
Ora incorpora gli albumi montati nel composto di tuorli, amalgamando con un cucchiaio dal basso verso l’alto per non smontarlo. Incorpora poco alla volta anche la farina setacciata, le gocce di cioccolato e infine il burro fuso tiepido.
Cottura
Versa il ripieno nello stampo sulla pasta frolla e distribuisci sulla superficie i pinoli e la granella di nocciole; inforna in forno statico preriscaldato a 160° per 50-55 minuti.
Sforna il tuo dolce, lascialo raffreddare, estrailo dallo stampo e servilo.
Note & consigli
*Se preferisci, puoi sostituire le gocce di cioccolato con l’uvetta sultanina.
Varianti della ricetta
Il Pane di San Gaudenzio è una torta semplice ma deliziosa, perfetta da gustare a colazione o merenda. Se anche tu ami le torte dai sapori semplici non perderti queste ricette:
Torta della nonna
Torta di mele
Torta al cioccolato
Torta Paradiso
Conservazione
Puoi conservare il Pane di San Gaudenzio per 2-3 giorni in un luogo fresco e asciutto, oppure in frigo, chiuso in un contenitore ermetico.
Curiosità
Il Pane di San Gaudenzio prende il nome dall’omonimo patrono della città di Novara, a cui è dedicato questo dolce e il quale si festeggia il 22 gennaio. Questa torta vanta una storia lunga 40 anni e se un tempo veniva preparata solo in occasione della festa patronale , oggi è possibile trovarla nella pasticcerie storiche della città tutta l’anno.
La leggenda narra che il dolce venne inventato negli anni ’70 da un gruppo di panettieri novaresi. Un’altra teoria sostiene che il pane di San Gaudenzio abbia una derivazione religiosa: la prima domenica di Pasqua i religiosi distribuivano ai poveri il “pane di polla“, un pane a base di frumento.
Quando Napoleone chiuse i conventi nell’Ottocento, le suore ospitate dalle famiglie benestanti replicavano la ricetta di questo pane per ringraziare i padroni di casa. Da quel momento il Pane di San Gaudenzio divenne parte integrante della tradizione dolciaria piemontese.