La pasta di mandorle (chiamata anche “pasta reale” o “marzapane”) è la preparazione base di diversi dolci della pasticceria italiana. Puoi realizzarla facilmente a casa e utilizzarla per preparare alcune ricette tipiche come la frutta martorana o la cassata siciliana. Ma fai attenzione a non confonderla con l’impasto delle “paste di mandorla”, i tradizionali pasticcini decorati con ciliegie o scorze d’arancia candite, che contiene gli stessi ingredienti ma in proporzioni diverse.
Ingredienti per 340 g di pasta
- Farina di mandorle 150 g
- Zucchero a velo 150 g
- Albume d’uovo 40 g
- Aroma di mandorle 1 g
Allergeni
Procedimento
Metti nella ciotola della planetaria munita di foglia la farina di mandorle e lo zucchero a velo.
A parte sbatti leggermente gli albumi senza montarli e aggiungili alle polveri, insieme all’essenza di mandorle.
Aziona la macchina e lasciala lavorare almeno 15 minuti, finché il composto risulterà omogeneo e senza grumi (anche se piuttosto colloso).
Ribaltalo sul piano di lavoro spolverato con un po’ di zucchero a velo e lavoralo brevemente a mano, dandogli la forma di un panetto.
La tua pasta di mandorle è pronta! Puoi utilizzarla subito o avvolgerla nella pellicola e conservala in frigorifero.
Note & consigli
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Conservazione
Puoi conservare la tua pasta di mandorla in frigorifero per 1 settimana avvolta nella pellicola trasparente e chiusa dentro ad un contenitore col coperchio. In alternativa puoi riporla in freezer dentro a dei sacchetti per alimenti (meglio ancora se sottovuoto) già porzionata e tenervela per circa 2 mesi, avendo cura di lasciarla scongelare completamente prima di utilizzarla.
Curiosità
*Le origini della pasta di mandorle sono molto antiche: pare infatti che la ricetta risalga al 1100, quando sarebbe stata ideata nel convento palermitano della Martorana, da cui i celebri “finti frutti” avrebbero preso il nome. L’aggettivo “reale” attribuito a questa preparazione dipenderebbe dalla sua bontà, che la renderebbe “degna di un re”.
*Oggi la “pasta di mandorle” è stata ufficialmente inserita dal Ministero delle politiche agricole e forestali nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani. E anche le Regioni Lazio, Puglia e Calabria l’hanno registrata come prodotto tradizionale.