Le pettole sono delle soffici e croccanti palline di pasta lievitata fritte, una vera delizia della tradizione pugliese natalizia che ha conquistato ormai tutta l’Italia. Queste irresistibili frittelle, conosciute anche come “pittule” nel Salento, rappresentano uno degli street food più amati della cucina del Sud, perfette sia in versione dolce che salata. Una ricetta antica che nasce nelle case dei contadini pugliesi e che oggi è diventata protagonista non solo del periodo natalizio, ma di tutte le feste di paese.
La magia delle pettole sta nella loro versatilità: dalla versione classica con solo sale, a quella dolce con zucchero o miele, fino alla variante gourmet con pomodorini e cacioricotta, alici o capperi ecc…. La loro preparazione richiede pochi ingredienti semplici, ma il segreto sta nella lievitazione perfetta che le rende irresistibilmente soffici all’interno e dorate e croccanti all’esterno. Il loro nome deriva dal greco “petta”, che significa piccola focaccia, testimoniando le antiche influenze elleniche nella regione.
Immaginate di passeggiare per le strade di un borgo pugliese durante una festa patronale: il profumo inconfondibile delle pettole appena fritte che si diffonde nell’aria è un’esperienza che racconta secoli di tradizione gastronomica.
Ingredienti
ricetta base
- Farina 00 250 g
- Acqua 250 g
- Lievito di birra disidratato 3 g
- Sale 5 g
per arricchire la pastella
- olive denocciolate q.b.
- Capperi sotto sale q.b.
- Alici sott’olio q.b.
- Origano secco q.b.
per la versione dolce
- Zucchero semolato q.b.
- Miele q.b.
per friggere
- Olio di arachide 1.5 l
Allergeni
Procedimento
la pastella
Per realizzare le pettole (o pittule), inizia versando in una ciotola la farina setacciata e il lievito secco. Unisci l’acqua poco alla volta mescolando con una frusta. Dovrai ottenere una pastella liscia e fluida.
Aggiungi all’impasto gli ingredienti scelti: le acciughe spezzettate, i pomodori secchi tritati, le olive denocciolate tritate, i capperi tritati. Decidi se dividere la pastella in più parti e aggiungere solo un ingrediente per parte oppure se metterli tutti assieme alla totalità della pastella. Puoi anche friggere le pettole in purezza senza aggiungere alcun ingrediente alla pastella e poi decidere se salarle oppure se zuccherarle appena fritte o cospargerle con del miele.
Copri con della pellicola e fai lievitare in un luogo tiepido per 2 ore.
la frittura
Versa l’olio di arachidi in un pentola che possa permettere alle pettole di galleggiare tranquillamente durante la frittura. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura di 180°C, inizia a friggere le pettole servendoti di due cucchiai che immergerai nell’olio prima di prelevare l’impasto.
Preleva l’impasto con un cucchiaio e con l’altro aiutati a farlo cadere nell’olio.
Rigirale più volte e man mano che risulteranno leggermente dorate scolale e ponile su della carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Note & consigli
Per chi desidera esplorare altre specialità fritte della tradizione italiana, i panzerotti pugliesi rappresentano una scelta eccellente. Queste mezzelune di pasta ripiene, solitamente con mozzarella e pomodoro, sono fritte fino a raggiungere una doratura perfetta, offrendo un’esplosione di sapori al primo morso. Un’altra delizia da provare sono le zeppole di San Giuseppe, dolci frittelle tipiche della festa del papà, farcite con crema pasticcera e guarnite con una ciliegia candita. Per una variante salata e vegetariana, le frittelle di zucchine o le frittelle di cavolfiore offrono una combinazione perfetta di leggerezza e gusto, ideali come antipasto o contorno. Infine, gli arancini siciliani, sfere di riso ripiene e fritte, rappresentano un classico della cucina siciliana, perfetti per chi ama i sapori intensi e la croccantezza.
Domande frequenti
Posso preparare l’impasto delle pettole in anticipo?
Sì, puoi preparare l’impasto in anticipo e conservarlo in frigorifero per alcune ore. Prima di friggere, assicurati che l’impasto sia tornato a temperatura ambiente.
È possibile cuocere le pettole al forno invece di friggerle?
Direi proprio di no, poichè il risultato non sarebbe minimamente lo stesso!
Come posso evitare che le pettole assorbano troppo olio durante la frittura?
Per limitare l’assorbimento di olio, assicurati che sia ben caldo (circa 170-180°C) prima di immergere l’impasto. Un olio troppo freddo aumenterà l’assorbimento.
Esiste una variante senza glutine per le pettole?
Sì, è possibile preparare pettole senza glutine utilizzando un mix di farine specifiche per fritture e aggiungendo un addensante come la gomma xantana per migliorare la consistenza.
Quali sono altre varianti regionali delle pettole?
Oltre alla versione pugliese, ci sono varianti in Calabria e Basilicata, conosciute come “cullurielli” o “crespelle”, che includono spesso acciughe o baccalà per un sapore più deciso.
Varianti della ricetta
Conservazione
Le pettole sono migliori se consumate appena fritte, per apprezzarne la croccantezza esterna e la morbidezza interna. Tuttavia, se avanzano, puoi conservarle seguendo questi suggerimenti:
A temperatura ambiente: metti le pettole in un contenitore ermetico e lasciale a temperatura ambiente per massimo un giorno. Questo aiuta a mantenere un po’ della loro consistenza.
In frigorifero: se vuoi conservarle più a lungo, puoi metterle in frigorifero per 1-2 giorni, sempre in un contenitore chiuso. Tieni presente che potrebbero perdere parte della croccantezza.
Per ravvivarle: prima di servirle nuovamente, riscaldale brevemente in forno a 180°C per 5-10 minuti; in questo modo recupereranno un po’ della croccantezza originale.
Sconsigliato il congelamento: congelare le pettole già fritte non è ideale, poiché la consistenza risulterebbe compromessa.