Il “polenta e osei” è un dolce tipico della città di Bergamo, che si ispira all’equivalente salato, infatti assomiglia a una una vera polenta, ma in realtà è uno zuccotto di pan di Spagna, farcito con crema al burro e pasta di nocciole e cioccolato, profumato al rum, ricoperto di pasta di mandorle gialla e decorato con uccellini di cioccolato, cedro candito e confettura di albicocche.
Ingredienti
per uno stampo a semisfera da 20 cm di diametro
Per la base
- Farina 00 150
- Fecola di patate 100 g
- Uova medie (250 g, a temperatura ambiente)5
- Miele 15 g
- Zucchero 180 g
- Burro 230 g
- Lievito per dolci 16 g
- Sale 1 pizzico
Per il burro montato
- Burro (a temperatura ambiente)210 g
- cioccolato fondente al 55% 125 g
- Rum 40 g
- Pasta di nocciole 40 g
Per la crema al burro
- Albume d’uovo 90 g
- Zucchero 160 g
- Acqua 40 g
- Glucosio 8 g
- Il burro montato preparato
Per la bagna
- Curacao 50 g
- Acqua 100 g
- Zucchero 30 g
Per ricoprire
- marzapane giallo (o neutro + colorante alimentare giallo)400 g
per decorare
- Confettura di albicocche q.b.
- Uccellini di cioccolato q.b.
- Cedro candito a cubetti q.b.
Allergeni
Procedimento
Per la base
Monta le uova a temperatura ambiente in una planetaria con la frusta (o con uno sbattitore elettrico) assieme al miele e allo zucchero, per circa 10 minuti. Aggiungi ora a filo il burro fuso intiepidito. Quando gli ingredienti si saranno amalgamati, aggiungi la farina, il pizzico di sale, la fecola di patate e il lievito setacciati; mescola il tutto con una marisa dall’alto verso il basso per non smontare il composto.
Imburra e infarina lo stampo a semi sfera, poi versaci il composto e cuocilo in forno statico preriscaldato a 170° per 1 ora. Se la superficie del dolce si dovesse colorare troppo, coprila con della carta stagnola e continua la cottura.
Una volta pronta la base, estraila dal forno e lasciala raffreddare.
Per la bagna
Metti il liquore, l’acqua e lo zucchero in un pentolino, accendi il fuoco e fai raggiungere il bollore mescolando per sciogliere completamente lo zucchero, poi spegni il fuoco e lascia raffreddare completamente.
Per il burro montato
Sciogli a bagno maria (o al microonde) il cioccolato, poi aggiungi il rum e la pasta di nocciole, mescola tutto e tieni da parte.
Nella ciotola di una planetaria munita di frusta metti il burro morbido e aziona la macchina, aggiungi ora il composto di cioccolato tiepido e lascia montare il tutto.
Una volta amalgamati gli ingredienti, tieni da parte il composto ottenuto, perché ti servirà per completare la crema al burro.
Per la crema al burro
In un pentolino versa l’acqua, lo zucchero e il glucosio; accendi il fuoco e mescola con un cucchiaio di acciaio per sciogliere tutto poi, senza mescolare, continua la cottura. Nel frattempo, metti gli albumi nella ciotola di una planetaria munita di fruste. Immergi nel pentolino un termometro per controllare la temperatura dello sciroppo, che per essere utilizzato, dovrà arrivare a 121°; quando però sarà arrivato a 114°, puoi azionare la planetaria contenente gli albumi e farli montare.
Arrivato a 121°, aggiungi lo sciroppo agli albumi che montano, poi lascia che la planetaria continui a montare fino a che il composto non sarà freddo (te ne accorgerai toccando esternamente la ciotola della planetaria).
Un volta raffreddato il composto di sciroppo e albumi, sempre montando, unisci ad esso il composto di burro e cioccolato, fai amalgamare per bene il tutto. Metti la crema in una sac a poche e se necessario trasferiscila qualche minuto in frigorifero per far raffreddare e rassodare leggermente la crema (fai attenzione che non diventi troppo dura).
Una volta pronta dovrà risultare vellutata, ben montata e avere un colore più chiaro.
Composizione
Taglia la base a semisfera in 3 fette orizzontali di uguale spessore con un coltello (circa 3 cm a fetta). Inzuppa con la bagna ormai fredda il primo strato, spremi la crema al burro montata su tutta la superficie, livella con una spatolina e richiudi con il secondo disco. Inzuppa anch’esso con la bagna fredda, ricopri nuovamente con la crema al burro, chiudi con l’ultimo disco, e imbevi anch’esso di bagna.
Ora che hai farcito la tua base, ricoprila interamente con la restante crema al burro, aiutandoti con una spatola per renderla liscia il più possibile. Mettila in frigorifero a rassodare per un’ora così sarà più facile rivestirla con il marzapane.
Stendi il marzapane giallo (puoi colorare il marzapane bianco con del colorante alimentare giallo) con un matterello ad uno spessore di circa 2 mm spolverizzando il piano con della fecola di patate per evitare che il marzapane si attacchi alla superficie. Adagia delicatamente la sfoglia di marzapane sulla cupola e falla aderire cercando di non romperla e di non creare grinze.
Una volta ricoperta, con un coltellino, elimina l’eccesso di marzapane sulla base, ricopri poi il centro della cupola con la marmellata di albicocche e adagia i tuoi uccellini di cioccolato in cima, intervallandoli con dei cubetti di cedro candito.
Lascia riposare la tua polenta e osei in frigorifero per un paio di ore prima di servirla.
Note & consigli
* Lasciare intiepidire il burro prima di unirlo alla montata è fondamentale per evitare che si possano cuocere le uova
*Se vuoi scoprire tutti i trucchi per sciogliere il cioccolato, consulta il mio tutorial.
Conservazione
La tua torta polenta e osei si conserverà per un paio di giorni in frigorifero se la terrai ben coperta con una campana per dolci.
Curiosità
Nella versione salata, “polenta e osei” indica un piatto tipico della provincia di Vicenza e uno delle province di Bergamo e Brescia, a base di “polenta onta” accompagnata da uccellini (come allodole, fringuelli, peppole, tordi, passeri o quaglie) cotti allo spiedo nel camino o in padella. La versione dolce nacque ai primi del Novecento, per opera di Alessio Amedei, storico pasticcere orobico, che ideò la ricetta per omaggiare la città che lo ospitava.
La sua creazione ebbe tanto successo da venire donato anche prima delle partite dell’Atalanta, squadra calcistica della città, ai capitani delle squadre avversarie. Oggi invece lo si può apprezzare nelle vetrine storiche di Città Alta, dove fa bella mostra nelle pasticcerie storiche, in cui viene prodotto seguendo la ricetta depositata e garantita dal disciplinare.