Immagina di riunire in un solo dolce i sapori più tipici della tradizione siciliana: ricotta fresca, scorze d’arancia candita e, per finire, una croccante granella di pistacchi. Se ho solleticato la tua immaginazione, beh, allora potrei dire tranquillamente… obiettivo centrato! Ti presento gli sfinci di San Giuseppe, piccola opera d’arte fatta di colori vivaci, sapori e consistenze differenti che hanno un potere davvero invidiabile: deliziare il palato solo come un goloso dolce ripieno saprebbe fare!
L’impasto pare abbia un’origine molto antica, e, grazie all’estro dei pasticceri siciliani, fu trasformato nel dolce che noi tutti oggi conosciamo con l’aggiunta degli ingredienti simbolo di questa splendida terra. Tipici della città di Palermo, venivano tradizionalmente regalati in occasione della festa del papà proprio in concomitanza con l’avvento della stagione primaverile, anche se oggi li possiamo trovare nelle pasticcerie siciliane e ammirarli in tutta la loro maestosità praticamente ogni giorno. Io non mi sono tirata certo indietro, e per questo ti lascio la mia ricetta!
PREPARAZIONE: 30 min. RAFFREDDAMENTO: 60 min. COTTURA: 60 min. DIFFICOLTÀ: facile COSTO: economico farina 00 100 g ricotta di pecora 600 g olio di semi di arachidi 1 l ciliegie candite 14 Per fare gli sfinci per prima cosa setaccia, anche un paio di volte, la ricotta in un colino a maglie strette per renderla più cremosa e lavorabile. Unisci lo zucchero e le gocce di cioccolato, quindi amalgama bene per ottenere una crema liscia e uniforme. Trasferiscila in un sac-à-poche e lasciala riposare in frigorifero per un’ora.
In un tegame dai bordi alti scalda l’acqua, il sale e il burro, facendolo sciogliere ma senza che raggiunga il bollore. Una volta sciolto il burro, togli il tegame dal fuoco e incorpora vigorosamente la farina tutta in una volta. Rimetti sul fuoco e mescola l’impasto fino a notare una patina bianca sul fondo. A questo punto, trasferisci tutto nella tazza della planetaria, lavora l’impasto qualche istante per lasciarlo raffreddare un po’ e aggiungi un uovo alla volta, aspettando che si incorpori completamente prima di procedere con il successivo. L’impasto è pronto, dovrà risultare corposo ma leggermente più morbido rispetto alla classica pasta choux; travasalo in una terrina.
Usando un termometro ad immersione, porta l’olio ad una temperatura non superiore ai 165°: è una soglia da non superare per fare in modo che gli sfinci si cuociano bene anche all’interno. Preleva una dose di impasto, immergendo però prima i due cucchiai* nell’olio per impedire alla pasta di attaccarsi. Friggi pochi pezzi alla volta e per 10-15 minuti, girandoli molto spesso per fare in modo che triplichino di volume e si cuociano in maniera uniforme. Ogni tanto, dai loro dei leggeri colpetti con la schiumarola o il cucchiaio: il colpo romperà leggermente l’impasto favorendone l’espansione. Una volta pronti, scolali su un foglio di carta assorbente. Farcisci gli sfinci con abbondante crema di ricotta, fino a vederla quasi fuoriuscire. Metti della crema anche sulla superficie.
Decora ogni sfincio con una ciliegia candita, una spolverata di granella di pistacchio e una scorzetta di arancia candita. I tuoi sfinci di San Giuseppe sono pronti!
*Per evitare che l’impasto vi resti incollato, il mio consiglio è di immergere i cucchiai nell’olio bollente in modo da renderli scivolosi quanto basta per accompagnare l’impasto degli sfinci nella padella. Per saperne di più, ecco il mio tutorial per ottenere un fritto perfetto!
Al posto della ricotta di pecora puoi anche usare quella vaccina, l’importante è che ne usi una molto asciutta. Io ho optato per la versione classica, con la crema di ricotta come farcitura e in superficie, ma ne esiste una che prevede solo crema all’esterno.
Se cerchi un altro classico per la festa del papà, ecco le zeppole fritte e al forno!
Festeggiamo tutti i papà con un dolce d’eccellenza: le zeppole di San Giuseppe fritte! Tanta dolcezza, per una giornata tutta per loro! Un classico per la festa del papà ma in versione un più leggera: ecco le mie zeppole di San Giuseppe al forno! Assaggiale e te ne innamorerai! Una volta farciti gli sfinci di San Giuseppe dovrebbero essere consumati subito, al massimo in giornata. Puoi preparare gli sfinci con un leggero anticipo, ma in questo caso consiglio di farcirli al momento di servirli.
E se ti dicessi che sfincio significa spugna ci crederesti? Pare infatti che il loro nome derivi dal latino “spongia” e dal greco “sponghia”: ebbene sì, la forma irregolare e la morbidezza di queste dolci frittelle sono state una preziosa fonte d’ispirazione sin dall’antichità. Alcuni studiosi, invece, farebbero derivare gli sfinci dall’arabo “sfang”, ovvero piccole frittelle al miele introdotte nel X secolo in Sicilia. Nonostante l’origine incerta, sappiamo che al 1300 risale la prima testimonianza della presenza degli sfingiari, ovvero i venditori di sfinci che brulicavano nella città di Palermo.
Sfinci: ingredienti per 14 sfinci
uova medie 3
burro 30 g
sale 2 g
acqua 125 g
Per la crema di ricotta
zucchero semolato 160 g
gocce di cioccolato fondente 25 g
Per friggere
Per decorare
arancia candita 14 scorzette
granella di pistacchi q.b.
Sfinci: procedimento
La crema di ricotta
Gli sfinci
La farcitura
Sfinci: note
Zeppole di San Giuseppe fritte
Zeppole di San Giuseppe al forno
Sfinci: conservazione
Sfinci: sapevi che…
Ciao Sonia,
Era da tempo che volevo provare questa ricetta e quale migliore occasione oggi,San Giuseppe obbligata a casa per emergenza covid.
Però li ho farciti con la crema pasticciera proprio per rispettare la tradizione che da noi a Roma vuole che si mangino bignè fritti.
Sono venuti un capolavoro,l’impasto si è cotto alla perfezione,leggeri e nn pesanti come spesso sono i fritti,sono venuti veramente bene.
Grazie come sempre. Un abbraccio🤗😘
Ciao Alessandra, che bello sono davvero contenta che hai ottenuto il risultato che speravi
buona giornata
ciao io le ho fatte per oggi San Giuseppe, mi sono stupita di quanto sono facili da preparare. Da palermitana le ho sempre adorate, e in questo periodo di quarantena ho pensato di farle io . sono favolose . Grazie Sonia le tue ricette sono sempre un successo. sei molto chiara precisa nelle tue spiegazioni.
Ciao Cinzia alle volte le ricette sono più semplici di quanto si immagini, mi fa piacere che ti sei trovata bene con la mia ricetta.
buona giornata
Ottima ricetta io uso lo zucchero a velo al posto di quello semolato, rende la crema più liscia. Parola di palermitana…. ???
Grazie per i consigli 🙂
Proverò sicuramente a farli appena avrò un po’ di tempo, perché mi piacciono tantissimo. Per la ricotta, però, sarei tentata di usare il procedimento che adotto per la cassata infornata, consigliato da un’amica palermitana. Comprare la ricotta 3 giorni prima dell’utilizzo: il primo giorno metterla min frigo, in un colabrodo poggiato su una terrina a sgocciolare. IL secondo giorno toglierla dal colabrodo e unire lo zucchero; rimettere in frigo. Il terzo giorno passare il tutto al setaccio e utilizzare. Ti garantisco che viene una crema di ricotta eccezionale! Certo, non puoi decidere all’ultimo momento… ma secondo me ne vale la pena!
Complimenti per il tuo nuovo sito; il finto vitel tonné è diventato uno dei miei piatti forti, soprattutto d’estate! Grazie per tutte le ricette e i consigli e buon lavoro!
cinzia
Ciao Cinzia! Grazie mille cara, soprattutto per i preziosi consigli 🙂
Solo tuorli ho capito bene
Carissima Sonia, a Catania gli sfinci di San Giuseppe sono dei dolci oblunghi di riso bollito nel latte, scorzette d’arancia e farina, fritti e affogati nel miele tiepido, non conoscevo questa versione: è di un’altra parte della sicilia o si tratta di una tua reinterpretazione della zeppola in chiave sicula? In ogni caso la tua variante sembra meravigliosa.
Ciao! Conosco la ricetta che mi hai descritto come sfincetti o zeppole di riso 🙂 Gli sfinci sono un’altra ricetta tipica siciliana 🙂 Provala e mandami poi una foto!