Strumenti da cocktail

Si narra che il termine cocktail, letteralmente “coda di gallo”, derivi dal fatto che alcuni inglesi sbarcati in America festeggiarono l’arrivo bevendo alcolici miscelati con una piuma di gallo. Non so se sia vero ma di certo è un’immagine pittoresca: ogni tanto la raccontavo ai miei clienti, nel periodo in cui ho lavorato come bartender. Ebbene si, pur essendo quasi astemia me la cavo molto bene in fattore di alcolici! Ecco quindi la mia guida sugli strumenti da cocktail da usare se vuoi cimentarti anche tu in un brindisi speciale.

Strumenti da cocktail, una piccola guida

Strumenti da cocktail: tipi di cocktail

La lista dei cocktail è praticamente infinita e spesso ho incontrato persone molto indecise su cosa scegliere; solitamente andavano a naso, rimanendo deluse. Ecco allora che si può iniziare da qui.

  • Scegli un pestato se ti piace la presenza del ghiaccio tritato e un elemento fruttato sul fondo, come il classico Mojito.
  • frozen se gradisci la consistenza di un sorbetto
  • Fatti consigliare un cremoso, se sei attratto da una consistenza vellutata conferita da latte, panna – pensa al White Russian – o uova.
  • Preferisci invece un cocktail liquido se non vuoi altro che liquori ed eventualmente l’on the rock: uno o più cubetti di ghiaccio. Tra questi il Negroni sbagliato.

Come composizione, invece, puoi trovare cocktail di tre tipologie.

  • Miscelati. Sono quelli composti da due o più alcolici, tendenzialmente senza la presenza di altro se non cubetti di ghiaccio.
  • Shakerati. Gli ingredienti sono, appunto, shakerati per ottenere un colore uniforme e un sentore leggermente mosso. Inoltre, gli shakerati solitamente non sono serviti con il ghiaccio, solo presente durante la preparazione. Il martini di James Bond era rigorosamente “agitato, non mescolato”.
  • Stratificati. I cocktail stratificati includono due o più elementi di consistenza diversa, ad esempio un liquore e una crema alcolica.
  • Analcolici. Anche questi possono essere liquidi, frozen, shakerati e quant’altro: ti puoi sbizzarrire con frutta di stagione, succhi e bevande gassate.

Strumenti da cocktail: tutto ciò che ti serve

Jigger

Non tutti sanno che le ricette dei cocktail non hanno canoniche dosi in grammi o millilitri, bensì a “parti”. Sono un equilibrio tra percentuali, da applicare su bicchiere e bicchiere indipendentemente dalla capienza che hanno. Ecco quindi che lo jigger salva la situazione: è un dosatore composto da due parti coniche corrispondenti a due dosi diverse di alcolici. Al comando “due parti di questo e una di quest’altro”, sapresti come regolarti. Testalo sullo Spritz!

Stirrer

Si chiama anche bar spoon ed è un cucchiaino con manico molto lungo e sottile. Si usa nei cocktail miscelati e stratificati, per mescolare senza tuttavia rompere gli equilibri.

Blender

Il blender è un frullatore comune, di dimensioni ridotte e dotato di brocca a forma di caraffa. Si usa anche per i cocktail frosen , o che richiedono l’uso di polpa di frutta. Ecco, ad esempio, il mio Bellini.

Zester

Lo zester serve ad ottenere sottilissime ed arricciate striscioline dalla scorza degli agrumi. Lo si usa soprattutto per decorare prima di servire, come tocco finale. A questo proposito, consiglio di non abusarne. Ha senso, ovvero, servire il mojito con zeste di lime ma non ha senso servire un Black Russian con scorze di agrumi dato che non è elemento che lo compone.

Strainer

Lo strainer è un colino, dotato di molla che consente di affrancarlo al bordo del bicchiere dello shaker. Molto utile e pratico.

Shaker

C’è un vero e proprio culto per questo importante strumento. La sua funzione è solamente shekerare ma ne esistono di tre tipi:

  • Shaker americano o Boston. Semplice, composto da due parti ovvero lo shaker e il bicchiere a chiudere. Comodo perché in gradi di contenere più porzioni.
  • Shaker tradizionale o Cobbler. Composto da tre elementi: il vano che contiene gli ingredienti, un bicchiere dotato di coperchio forato e un tappo. Il coperchio del bicchiere ha fori multipli, che servono da colino  se ci fosse la presenza di ghiaccio tritato e zeste.
  • Shaker francese. Simile al cobbler ma con il coperchio mono forato. Per usarlo, quindi, è necessario usare anche lo strainer.

Tritaghiaccio

Fondamentale per gli skakerati e i frozen, il tritaghiaccio serve ad ottenere ghiaccio della giusta consistenza. Credimi, fa la differenza perché non sempre il cubetto di ghiaccio svolge la giusta funzione!

Muddler

Si chiama anche pestello, a manico lungo, ideale per cocktail pestati. Se ne fa largo uso alla presenza di frutta e zucchero.

Allora, con cosa brinderai? Sono sicura che questa guida sugli strumenti da cocktail ti sarà molto utile. Io posso consigliarti con cosa accompagnare il tuo happy hour! Prova la mia frutta secca da aperitivo e le mie chips di verdure.

 

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