Le fragole sono il mio frutto preferito, al quale proprio non so resistere: milkshake, gelati, confetture, coulis, magnifiche crostate e torte… che acquolina! In questo tutorial ti parlerò delle varietà di fragole, e scommetto che ti varò venire fame.
Varietà di fragole: origini delle fragole
Il loro nome botanico ha un significato magnifico, che descrive perfettamente le qualità preziose di questo frutto: “Fragaria Versa”, ovvero “profumo morbido”. La Terra conosce le fragole da quasi diecimila anni e tutti i grandi popoli se ne sono innamorati: gli antichi romani in primis, dedicando questi frutti addirittura ad Adone e credendo che furono le lacrime di Venere a trasformarsi in rossi cuori cadendo dalle sue gote dopo la morte dell’amato.
Curiosità
Consideriamo frutto la parte rossa che mangiamo con tanto piacere, ma sbagliamo: il globo rosso è un falso frutto mentre i frutti veri sono i semini che coprono la sua superficie.
La pianta della fragola è perenne e necessita della regolarità delle stagioni: estati calde ma non afose, inverni freddi.
Fu il generale francese ed esperto di botanica Frézier a portare in Europa dal Cile le foglie delle fragole selvatiche d’America, da cui nacquero ben presto le fragole che noi tutti oggi apprezziamo: tecnicamente, le “Fragaria x Ananassa” dal noto e vago sapore di ananas.
Varietà di fragole
Le tre varietà di fragole più comuni in Europa sono la vesca, la viridis e la moscata.
- Vesca: è la fragolina spontanea di bosco, piccola e tenera. Si raccoglie da giugno a settembre e il Trentino è l’area in Italia in cui si trova più facilmente – ne so qualcosa! Da questa, deriva come ti raccontavo la classica Fragaria x Ananassa.
- Viridis e moscata: sono più rare, la prima dalle foglie molto lucenti e la piccola parte edibile, la seconda dalla forma più allungata e a pera.
In commercio si trovano fragole di piante unifere (ovvero che fruttificano una sola volta l’anno) e di piante rifiorenti (i cui frutti crescono a più riprese durante un anno solare).
Rifiorenti
- Anais e Anabelle: dalla classica forma a cono regolare, molto saporite e cercate, ideali a crudo e nei dolci (o preparazioni salate come insalate o primi piatti)
- Diamante: grosse e di un rosso molto intenso, con semini meno evidenti. Sono di origine californiana e sono usate soprattutto a crudo e come elemento decorativo
- Albion: nasce di recente in California ed è stata subito adottata dall’Italia, per una coltivazione da nord a sud. La parte commestibile è di medie dimensioni e molto fragrante. Simili, le San Andreas, le Monterey e le Camarosa
Unifere
- Roxana e Gemma: tondeggianti e di un rosso intenso.
Le più coltivate in Italia
- Alba: nasce recentemente, nel 2002, ed è considerata una garanzia di dolcezza e bontà. La coltivazione avviene ovviamente in Piemonte
- Sabrina: campana, classica e di medie dimensioni
- Eva e Garda: fragole venete rifiorenti, coltivate tutto l’anno e conosciute anche all’estero
- Candonga: dalla basilicata, molto resistente e dal sapore intenso che vira sul selvatico delle fragoline di bosco
La magia del dialetto
Che meraviglia scoprire dialetti e terminologie tipiche di ogni regione! Con le fragole ci si diverte un sacco. Eccone alcuni!
Fraula in Sardegna, Calabria e Friuli
Fraola in Trentino
Fràuele nel Molise
Fràule in Puglia
Freque in Val d’Aosta
Magiostra, magiuster – da maggio, il mese in cui si consumano – in Lombardia ed Emilia Romagna
Merellu in Liguria
Potrei continuare all’nfinito, ma lascio un po’ di lavoro a te: come si chiamano le fragole nella tua zona?