Caldo, dolce, leggermente alcolico e piacevolmente profumato: il vin brulé è una bevanda tipicamente invernale, preparata soprattutto nel periodo delle feste natalizie e tradizionale almeno quanto panettone, pandoro, zabaione e biscotti pan di zenzero, che si prepara facendo sobbollire il vino rosso con zucchero, scorze di agrume e spezie (cannella, noce moscata, chiodi di garofano e anice stellato). Non può mancare al termine di un pranzo a base di tortellini in brodo e cappone ripieno, ma se lo prepari per una merenda pomeridiana puoi accompagnarlo con altre tipicità di questo periodo dell’anno: dai ricciarelli ai biscotti candy cane, fino alle mandorle pralinate.
Ingredienti
per 700 ml di vin brulé
- Vino rosso corposo 750 g
- Zucchero 150 g
- Cannella 1 stecca
- Chiodi di garofano 4
- Limone la scorza1
- Arancia la scorza1
- Noce moscata 1 pizzico
- Anice stellato 2
Allergeni
Procedimento
In una pentola versa il vino rosso e aggiungi lo zucchero. Ottieni la scorza dal limone e dall’arancia, facendo attenzione a non includere la parte bianca sottostante, che è amara.
Metti le scorze in infusione nel vino; quindi aggiungi le spezie: la cannella in stecca, i chiodi di garofano e l’anice stellato. Porta gli ingredienti a bollore così che lo zucchero si sciolga e che scorze e spezie rilascino aroma e oli essenziali. A questo punto viene il bello! Con un fiammifero lungo o con un accendino lungo da cucina, facendo moltissima attenzione, infiamma il vino; grazie alla componente alcolica prenderà fuoco e diventerà effettivamente “brulé”.
Attendi che la fiammata si estingua da sola: in quel momento la componente alcolica sarà esaurita e il vin brulé pronto. Scolalo filtrandolo in un colino per raccogliere tutti gli ingredienti; quindi versa il vin brulé nei bicchieri lasciando se vuoi qualche scorzetta decorativa. Mi raccomando, deve essere caldissimo!
Note & consigli
Il momento della fiammata può essere davvero pericoloso soprattutto se si fa in casa e senza usare gli strumenti adatti: evita cerini, fiammiferi e accendini classici che ti porterebbero troppo vicino al fuoco. Se non hai sufficiente spazio sopra i fornelli (tra il fornello e la cappa), spostati senza problemi in un luogo più sicuro per procedere li con la fiammata.
Varianti della ricetta
In inverno, cosa c’è di meglio che sorseggiare qualcosa di caldo? Qui ti lascio l’idea per scaldare le tue giornate… e il tuo cuore!
- Cioccolata calda
- Punch di Natale
- English Xmas punch
- Punch analcolico
- Golden milk
- Barbajada
- Bavareisa
Conservazione
Il consiglio è consumare subito il vin brulé, ma puoi benissimo imbottigliarlo e conservarlo per 3-4 giorni in frigorifero. All’occorrenza ti basterà portarlo nuovamente a bollore, senza ripetere la fiammata perché la componente alcolica sarà assente.
Curiosità
Il vin brulé ha una storia antica da raccontare: nell’antica Roma si preparava, infatti, il Conditum Paradoxum, un vino scaldato con l’aggiunta di miele e aromi (pepe, foglie di nardo, zafferano e datteri) che veniva offerto agli ospiti alla fine del pasto; le spezie, in questo caso, non solo rendevano il vino saporito, ma contribuivano anche alla sua conservazione. L’usanza di bere vini speziati continuò anche nel Medioevo, dove però venivano gustati freddi. Il vin brulé oggi è conosciuto in tutta Europa con nomi diversi: mulled wine in Inghilterra, vin chaud in Francia, gluhwein in Germania e glogg nei paesi del Nord.