Una ricetta interamente home made: dalla pasta fresca senza uova al condimento, a base di carote e mandorle, realizzato con lo stesso procedimento del celebre pesto alla genovese e, proprio come quest’ultimo, va utilizzato a freddo. Il risultato è un condimento cremoso ma consistente, ideale sia per dare colore e gusto a un primo piatto adatto a tutte le stagioni.
Ingredienti per 4 persone
PER LA PASTA
- Semola rimacinata di grano duro 415 g
- Acqua 185 g
PER IL PESTO DI CAROTE
- Carote 300 g
- Mandorle 20 g
- Parmigiano grattugiato 25 g
- Pecorino grattugiato 25 g
- Basilico fresco 10 foglie
- Timo 3 rametti
- Aglio un quarto spicchio
- Olio extravergine d’oliva 100 g
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Limone la scorza0.5
- Acqua q.b.
PER GUARNIRE
- Mandorle tostate a lamelle o in granella q.b.
- Basilico fresco q.b.
Allergeni
Procedimento
PER IL PESTO DI CAROTE
Pela le carote, elimina le estremità, tagliale a tocchetti e mettile nel bicchiere del cutter.
Unisci le mandorle, il basilico, il timo sfogliato, l’aglio, la scorza grattugiata di mezzo limone, i formaggi grattugiati, l’olio e un pizzico di pepe. Frulla il tutto fino a ottenere una consistenza liscia e cremosa, se necessario aggiungendo un po’ d’acqua. Aggiusta di sale e trasferisci il tutto in una ciotola abbastanza capiente da contenere il condimento e la pasta una volta cotta.
PER LA PASTA
Metti la farina nella ciotola di una planetaria munita di foglia (o impasta il tutto a mano in una ciotola), aziona la macchina e versa a filo l’acqua poca alla volta fino a ottenere un impasto piuttosto bricioloso. Mettilo in una ciotola, copri con pellicola e lascialo riposare per 30 minuti.
Trascorso questo tempo preleva delle porzioni di impasto e passale nella trafila per maccheroni, tagliando i tubicini ottenuti in tocchetti da 4-5 cm. Man mano che li realizzi tienili da parte su una vassoio coperto con un canovaccio e spolverizzato di farina.
COTTURA
Metti sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e, quando avrà raggiunto il bollore, tuffaci i tuoi maccheroni. Lasciali cuocere per circa 5 minuti e poi scolali e tuffali direttamente nella ciotola con il pesto di carote.
Mescolali bene per distribuire in maniera uniforme il condimento e servili nei piatti da portata decorando ogni porzione con una manciata di granella o lamelle di mandorle tostate. Aggiungi qualche fogliolina di basilico fresco e i tuoi maccheroni lisci con pesto di carote sono pronti!
Note & consigli
*Ti consiglio di frullare molto bene e a lungo il pesto di carote per ottenere un condimento il più cremoso possibile.
Varianti della ricetta
Puoi utilizzare il pesto di carote per condire qualsiasi formato di pasta o persino per arricchire la farcitura di lasagne, torte e crostate salate, o come condimento da spalmare sui crostini per l’aperitivo. Ovviamente. Puoi apportare alcune modifiche alla ricetta, seguendo il tuo gusto: per esempio puoi sostituire le mandorle con degli anacardi, la scorza di limone con quella di arancia o lime e giocare sulle erbe aromatiche.
Conservazione
*L’ideale è cuocere i maccheroni, condirli e consumarli subito. In alternativa puoi congelare la pasta fresca e poi metterla in un sacchetto e conservarla in freezer fino al momento della cottura successiva. Invece se dovesse avanzarti già condita, puoi trasferire la pasta in una pirofila e gratinarla in forno, eventualmente con l’aggiunta di un po’ di besciamella o di un formaggio filante a scelta, spolverizzando la superficie con un po’ di formaggio grattugiato e qualche fiocchetto di burro per ottenere una bella crosticina dorata e croccante.
* Puoi conservare il tuo pesto di carote in frigorifero, all’interno di un barattolo ermetico per 2-3 giorni, coprendo la superficie con dell’olio extravergine d’oliva per evitare l’ossidazione dovuta al contatto con l’aria. Se dovessi vedere affiorare dell’acqua non preoccuparti: si tratta del liquido di vegetazione rilasciato dalle carote lavorate a crudo.
Curiosità
Il termine “pesto” non indica propriamente una ricetta, ma piuttosto un metodo di preparazione: il vero pesto ligure infatti deve il suo nome al fatto che tutti gli ingredienti previsti dalla ricetta vengono inseriti, in sequenza, all’interno di un mortaio e, per l’appunto, “pestati” a mano fino a renderli una crema più o meno granulosa. Per estensione il termine “pesto” è entrato nell’uso comune per riferirsi a tutte le salse a crudo i in cui tutti gli ingredienti vengono triturati insieme, anche per quelle che prevedono l’utilizzo del frullatore.