Una torta salata che reinterpreta la polenta dandole la forma di una crostata, farcita con erbette e taleggio

Crostata di polenta con erbette e taleggio

  • Preparazione: 0h 15m
  • Cottura: 0h 35m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 8 persone
  • Metodo cottura: Forno
  • Cucina: Italiana

Dopo averti proposto la pizza di polenta e la torta di polenta con radicchio spadellato e fonduta di taleggio, oggi ti suggerisco un’altra ricetta per utilizzare la polenta in modo originale. Si tratta a tutti gli effetti di una torta salata dall’aspetto di una crostata, in tutto e per tutto simile all’equivalente dolce, ma che contiene al suo interno un ripieno di erbette e formaggio fondente. Ideale come antipasto o come piatto unico, puoi prepararla in qualsiasi occasione e gustarla calda o fredda a seconda della stagione!

Ingredienti per UNA TORTIERA DA 26 CM DI DIAMENTRO (ALTEZZA 3,5 CM)

PER LA POLENTA

  • farina per polenta integrale istantanea 330 g
  • Acqua 1.3 l
  • Sale grosso q.b.
  • Olio extravergine d’oliva 1 cucchiaio

PER IL RIPIENO

  • Erbette pulite 500 g
  • Taleggio 250 g
  • Peperoncino fresco piccante 1
  • Aglio 1 spicchio
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.

PER COMPLETARE

  • Formaggio grattugiato 40 g

Allergeni

Latte

Procedimento

PER IL RIPIENO

In una padella antiaderente con un filo d’olio fai scaldare l’aglio e il peperoncino divisi a metà. Poi aggiungi le erbette tagliuzzate grossolanamente e lasciale cuocere a fuoco medio con coperchio. Quando avranno perso gran parte della loro acqua, strizzale e lasciale intiepidire, eliminando l’aglio e il peperoncino.
Taglia il taleggio a cubetti di 1 cm e tienilo da parte.

per la polenta

Metti sul fuoco una pentola capiente con l’acqua, l’olio e il sale grosso. Quando avrà raggiunto il bollore, versavi a pioggia la farina per polenta mescolando con una frusta e portala a cottura sempre mescolando per evitare la formazione di grumi (ci vorranno 8 minuti).

Una volta pronta la polenta, lasciala riposare qualche minuto per abbassare la temperatura e trasferiscila in una sac à poche senza bocchetta. A questo punto spremila all’interno dello stampo precedentemente foderato con un disco di carta forno sul fondo.

Realizza una spirale partendo dal bordo esterno e procedendo verso l’interno e livella la superficie con il dorso di un cucchiaio.
Sempre con la sac à poche realizza il bordo esterno della crostata, spremendo la polenta solo sulla parte più esterna dello stampo, restando aderente alle pareti.

Trasferisci la polenta avanzata in un’altra sac à poche e tienila da parte.

Farcisci la crostata disponendo sul fondo di polenta il formaggio a cubetti e coprendolo con le erbette saltate. Distribuisci metà del formaggio grattugiato sulla superficie, infine usa la polenta avanzata per realizzare le losanghe tipiche della crostata e spolverizza tutta la superficie con il restante formaggio grattugiato.

COTTURA

Inforna la crostata in forno statico preriscaldato a 220° per 15 minuti e lasciala assestare per qualche minuto prima di tagliarla e servirla.

Note & consigli

*L’aggiunta del sale alle erbette, prima di coprire la padella con coperchio, aiuta a farle appassire più in fretta e in più contribuisce a estrarne l’acqua e a concentrarne il sapore.

*Se al momento di trasferire la polenta nella sac à poche dovesse risultare troppo compatta, puoi ammorbidirla aggiungendo un po’ di acqua calda e mescolandola bene.

Varianti della ricetta

Se non ami il taleggio o non hai le erbette, puoi sostituire il primo con qualsiasi altro formaggio a pasta semidura come Fontina, Asiago o Latteria. Mentre per quanto riguarda la parte vegetale, puoi scegliere le verdure che hai a disposizione in base alla stagione.

Conservazione

Puoi conservare la tua crostata di polenta per 2 giorni in frigorifero, all’interno di un contenitore ermetico o coperta con della pellicola trasparente. Al momento di servirla puoi riscaldarla in forno o al microonde per pochi minuti.

Curiosità

Il Taleggio è un formaggio noto soprattutto per il suo caratteristico odore intenso e pungente, ma in pochi sanno che si tratta di un prodotto di origini antichissime, forse anteriori al X secolo, quando veniva utilizzato come merce di scambio per barattare altri generi alimentari. La zona di origine è l’omonima Val Taleggio (in provincia di Bergamo) ma ormai la produzione di è estesa a tutta la pianura Padana.

 

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