Spaghetti, linguine, tagliatelle, pennette, farfalle, fusilli, rigatoni… quanti altri tipi di pasta possono ancora venirti in mente? Decine e decine! La cucina italiana è ricchissima di ricette con la pasta come ingrediente principale, ma la classica pentolona di acqua bollente e salata non è certo l’unico modo per cuocerla: scopri con me quali metodi di cottura alternativi esistono e quali sono le loro caratteristiche!
Pasta risottata
La pasta risottata deve il nome alla sua preparazione, in tutto e per tutto simile a quella del risotto: si pongono in una padella capiente tutti gli ingredienti – dopo aver preparato il soffritto se necessario – e la pasta a crudo, si cuoce il tutto aggiungendo a poco a poco l’acqua bollente o il liquido di cottura (ad esempio l’acqua di pomodoro) e mescolando, proprio come si fa per ottenere un bel risotto cremoso. Ovviamente, puoi cuocere la pasta risottata anche sul piano cottura a gas, ma usare un piano a induzione ti consentirà di diminuire il rischio che rimanga attaccata sul fondo della pentola e ti permetterà di ottenere un risultato eccellente e uniforme. Questo tipo di preparazione allunga i tempi di cottura ma gli ingredienti si legano meglio alla pasta grazie alla presenza dell’amido, che viene trattenuto in padella. Per concludere, questo metodo si può applicare a tantissime ricette: da una semplice variante della pasta al pomodoro a primi di verdure, di pesce, o con formaggi cremosi!
One pan pasta e one pot pasta
La one pot pasta è un tipo di preparazione che si sta diffondendo anche in Italia: letteralmente “one pot” significa in una pentola unica; si tratta infatti di cuocere nello stesso recipiente sia la pasta che gli ingredienti per la ricetta scelta. A differenza della pasta risottata, per la one pan pasta l’acqua è a temperatura ambiente e viene aggiunta subito insieme a tutti gli altri ingredienti, per poi avviare la cottura. È un modo rapido e veloce per ottenere una pasta cremosa e dai sapori ben amalgamati tra loro, dimezzando i tempi di cottura, perciò, anche se a molti farà storcere il naso, perché non sperimentare? Questo metodo di cottura di origine americana mi ha molto incuriosita, anche perché sia James Oliver che Martha Stewart hanno ricettari interi dedicati alla one pot pasta… impossibile non indagare! Infine, sapevi che alcune marche italiane propongono all’estero la versione “no boil” dei classici formati di pasta nostrani, studiata appositamente per la cottura one pan?
Differenza fra one pot pasta e one pan pasta
Il metodo di cottura non cambia fra le due alternative, ma a variare è il tipo di pentola utilizzata: per “pot” si intende la casseruola, una pentola profonda e con i manici laterali, ideale per contenere ingredienti dalla consistenza maggiormente liquida, mentre la “pan” è la padella, più bassa e con un unico manico.
Pentola a pressione
Cuocere la pasta nella pentola a pressione permette di dimezzare tempo e soprattutto sprechi in cucina, in modo semplice e veloce. Come sai per me questi sono tutti punti fondamentali! L’accortezza principale è quella di fare estrema attenzione ai tempi di cottura, e procedere inserendo da principio tutti gli ingredienti nella pentola. Questo metodo comporta notevoli vantaggi: aiuta a ridurre sia gli sprechi di acqua e a ottenere un primo più leggero, senza l’aggiunta ulteriori grassi come l’olio, e con una ridottissima porzione di sale. La cottura in pentola a pressione non è una novità recente, anzi è una delle tecniche più diffuse per cucinare in barca, poiché permette di tenere sotto controllo tutti gli ingredienti e risparmiare tempo, spazio e impegno per la pulizia di varie pentole. Inoltre, ho scoperto che ora si sta diffondendo anche negli Stati Uniti, dopo che se ne è dichiarata entusiasta l’ex first lady Michelle Obama, proprio per i motivi di ecosostenibilità di cui ti ho parlato.
Cottura passiva
La cottura passiva prevede che la pasta venga buttata in acqua appena raggiunto il bollore e che poi venga cotta in pentola solo per due minuti. Successivamente, viene spento il fuoco e coperta la pentola con un coperchio: la cottura proseguirà dunque passivamente, senza che il piano cottura sia ancora in funzione. A quel punto, basterà lasciare la pasta in pentola per i restanti minuti indicati sulla confezione, ad esempio, se sono previsti 13 minuti di cottura, i primi 2 minuti andranno effettuati a fuoco acceso e i restanti 11 a fuoco spento. La cottura passiva permette alla pasta di rimanere più al dente e soprattutto di mantenere in sé alcuni nutrienti importanti come l’amido, che viene abitualmente disperso nell’acqua con la cottura tradizionale più lunga.
Cottura espressa
La cottura espressa è una tecnica di cottura che permette di risparmiare un po’ di tempo e ottenere una pasta ben amalgamata con il proprio condimento, inoltre è semplicissima da realizzare: basta interrompere la cottura a un minuto dalla fine del tempo indicato sulla confezione e concluderla nella padella insieme agli altri ingredienti. Tengo molto a questo passaggio per insaporire ed estrarre gli amidi della pasta… risultato: la cremina perfetta per un primo gustosissimo!
Doppia cottura
La doppia cottura ha il pregio di facilitare l’organizzazione del servizio: si tratta di cuocere la pasta per metà del tempo previsto dalle indicazioni sulla confezione, in anticipo di circa 3 ore, e lasciarla in frigorifero una volta raffreddata. L’ideale è conservarla all’interno di una teglia leggermente oliata e ben coperta per evitare che si incolli al fondo; basterà rinvenirla per mezzo minuto in acqua bollente per poi poterla servire ben condita!
In forno statico
La cottura nel forno statico permette di realizzare ricette di vario tipo con la pasta secca, oltre che le classiche “hit” con pasta fresca come lasagne e pasta al forno. La pasta va inserita cruda insieme agli strati di ingredienti per il condimento in una bella teglia capiente e, poi, si cuoce tutto in forno statico preriscaldato ad alta temperatura. Se ti ho incuriosito prova i miei spaghetti arraganati, realizzati proprio con questa tecnica!
In forno microonde
La cottura nel forno a microonde potrà sembrare un’eresia, ma ho scelto di riportarla ugualmente per onor di cronaca! Risulta utile per sfruttare i grassi contenuti nel cibo, nonché per la comodità nel prepararla. Mi raccomando, ricorda che plastica e metallo non vanno d’accordo col forno a microonde, perciò utilizza esclusivamente contenitori in ceramica o vetro: a tal proposito, dai un’occhiata al mio tutorial su come usare il microonde! Per cucinare la pasta nel forno a microonde comincia inserendo la quantità di pasta desiderata in una zuppiera, ricoprila di acqua, salala e infornala, impostando il timer del microonde con qualche minuto in più rispetto alla tempistica di cottura indicata sulla confezione.
Ti ho incuriosito vero? Ecco: non ti resta che indossare il grembiule e metterti immediatamente all’opera!
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