I Guanti caleni sono dolci fritti, aromatizzati agli agrumi e con un goccio di liquore, soffici dentro e croccanti fuori, tipici della cucina campana, in particolare della provincia di Caserta. Vengono tradizionalmente preparati in occasione del Carnevale e delle feste patronali, nonché di battesimi, comunioni o matrimoni. Ma nulla vieta di prepararli in qualsiasi periodo dell’anno e di gustarli in tutta la loro fragranza!
Ingredienti per 12 pezzi
PER L’IMPASTO
- Farina 00 500 g
- Uova medie 4
- Zucchero 90 g
- Olio di semi di girasole 100 g
- Liquore alle erbe 50 g
- Scorza di limone 1
- Estratto di vaniglia 1 cucchiaino
- Lievito in polvere per dolci 6 g
- Bicarbonato 3 g
PER FRIGGERE
- Olio di semi 1 l
PER DECORARE
- Zucchero a velo q.b.
Allergeni
Procedimento
Nella ciotola della planetaria munita di frusta metti le uova, la vaniglia, il liquore alle erbe, la scorza grattugiata di limone, l’olio di semi di girasole e lo zucchero e aziona la macchina per mischiare gli ingredienti senza montarli.
Quando si saranno amalgamati, stacca la frusta e monta la foglia. Quindi unisci nella ciotola il lievito, il bicarbonato e la farina, un cucchiaio alla volta e lascia impastare fino a ottenere un composto ben amalgamato.
Ribaltalo quindi sul piano della cucina leggermente infarinato e finisci di lavorarlo a mano. Dagli la forma di un panetto e mettilo a riposare per 30 minuti in frigorifero, avvolto nella pellicola.
Trascorso il tempo indicato, preleva piccole porzioni di impasto alla volta, schiacciale, infarinale leggermente e stendile con la sfogliatrice a uno spessore di 2 mm, facendo si che la larghezza della sfoglia sia quella intera del rullo (cioè 14 cm).
Utilizzando la rotella dentellata, taglia e rifila poi delle strisce da 28×7 cm (puoi quindi tagliare la sfoglia a metà nel senso della lunghezza), piegale su se stesse avvicinando il bordo lungo inferiore a quello superiore, ma senza sovrapporli: lasciali sfalsati di 1 cm.
Ribalta la striscia ottenuta sul piano di lavoro, tenendo la parte piegata verso l’alto, ma la sfalsatura verso il piano poi unisci le estremità corte per ottenere una forma ad anello.
Versa l’olio di semi in una pentola dai bordi alti e fallo scaldare. Quando avrà raggiunto i 170° immergici i tuoi guanti caleni uno alla volta, tenendoli esattamente com’erano sul piano di lavoro (cioè con la parte piegata della striscia verso l’alto e con i bordi sfalsati rivolti verso il basso).
Non preoccuparti se vedrai l’anello di impasto affondare nell’olio: utilizza il manico di un cucchiaio di legno per creare un vortice all’interno del buco del guanto caleno, nell’olio caldo, in modo che il “guanto” roteando, mantenga la forma circolare e tenda ad aprirsi ottenendo la classica forma.
Quando l’anello di impasto verrà a galla, picchiettalo delicatamente con un mestolo in modo che l’impasto si impregni ovunque di olio e si gonfi; lascialo friggere finchè la parte sottostante non sarà dorata, poi giralo e continua la frittura per ottenere una doratura uniforme. Ci vorranno almeno 5 minuti e volendo puoi rigirarlo ancora un paio di volte fino a doratura avvenuta.
Quindi scola i tuoi guanti su della carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso e poi spolverizzali di zucchero a velo.
I tuoi guanti caleni, croccanti fuori e morbidi dentro, sono pronti per essere gustati!
Note & consigli
*L’impasto appena prelevato dalla ciotola della planetaria deve avere una consistenza morbida e leggermente appiccicosa.
*Per evitare che i guanti caleni si aprano durante la frittura, inumidisci leggermente le giunture con un po’ d’acqua e pizzicale con le dita.
Varianti della ricetta
Invece del liquore alle erbe e alla scorza di limone puoi scegliere di aromatizzare i tuoi guanti caleni anche con altri ingredienti a scelta. Una versione diffusa prevede l’utilizzo di liquore all’anice e scorza di arancia.
Conservazione
Ti consiglio di gustare i tuoi guanti caleni appena fritti, finché sono caldi e fragranti.
Curiosità
*I guanti caleni sono dei dolci fritti campani soffici e leggeri tipici di Calvi Risorta, in particolare della frazione di Zuni, località in provincia di Caserta dove, secondo quanto si narra, sarebbero stati inventati nel 1700 da una donna del luogo. Costei, in occasione della visita di un barone in paese, avrebbe preparato un semplice impasto con i pochi ingredienti che aveva a disposizione e, mentre si aggingeva a friggerlo. lo fece toccare al nobile ospite il quale esclamò: “Come è morbido, sembra proprio un guanto!”. Ogni famiglia del luogo ne custodisce la ricetta, che si tramanda di madre in figlia.
*Un’ulteriore peculiarità di questo singolare dolciume consiste nel fatto che ancora oggi la sua produzione segue un ben preciso rito comunitario, appannaggio di un gruppo di donne custodi dell’antica tradizione.