Per quelle serate d’inverno in cui vuoi un secondo piatto caldo e sostanzioso ma non vuoi accendere il forno per preparare un arrosto né stare molto tempo ai fornelli per attendere la cottura di un brasato o un bollito, ti propongo le mie salsicce e patate in padella: una ricetta veloce da preparare e capace di mettere d’accordo tutta la famiglia! Puoi accompagnarle anche con una fresca insalata o arricchire il contorno con altre verdure a tua scelta.
Ingredienti per 4 persone
- Salsiccia di maiale 800 g
- Patate 1 kg
- Rosmarino 10 g
- Sale q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
Procedimento
In una padella antiaderente fai scaldare un filo d’olio, quindi bucherella le salsicce con una forchetta e falle rosolare a fiamma viva da entrambi i lati.
Copri con il coperchio, abbassa la fiamma a potenza media e lascia cuocere per 10 minuti.
A questo punto togli le salsicce dalla padella e inseriscivi le patate sbucciate e tagliate a spicchi non troppo spessi insieme al rosmarino. Aggiusta di sale e cuoci con il coperchio per 20 minuti a fiamma media, (o fino a che non saranno cotte ma non spappolate) rigirando le patate di tanto in tanto per non farle attaccare al fondo della padella.
A fine cottura rimetti in padella che le salsicce e prosegui la cottura per altri 5 minuti in modo che i sapori si amalgamino.
Servi le tue salsicce e patate ben calde!
Note & consigli
*Bucherellare le salsicce prima di metterle in padella è fondamentale per evitare che il budello si rompa durante la cottura facendo sgranare la carne.
Varianti della ricetta
Se vuoi puoi arricchire il contorno delle tue salsicce anche con altre verdure, come cipolle, zucchine, carote o peperoni. Se la stagione lo consente puoi aggiungere anche funghi o carciofi.
Conservazione
Ti consiglio di mangiare subito le tue cipolle con patate, ma se dovessero avanzarti puoi conservarle in frigorifero per 1-2 giorni in un contenitore ermetico.
Curiosità
Le prime tracce delle salsicce risalgono all’Impero romano, dove furono introdotte dagli schiavi dall’attuale Basilicata, allora chiamata Lucania. Da qui sarebbe derivato il termine “lucanica” e poi “luganega”, che ancora oggi è il nome tradizionale attribuito in Lombardia a questa preparazione di carne trita di suino inserita in un budello.