Un antipasto o piatto unico, composto da piccoli dischi di impasto lievitato, cotto sul fuoco e farcito con salumi e formaggi a scelta

Tigelle

  • Preparazione: 0h 25m
  • Cottura: 0h 25m
  • Riposo: 3h 30m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 15 pezzi
  • Metodo cottura: Fornello
  • Cucina: Italiana, Emiliana, Romagnola

Le tigelle sono un tipo di pane tipico della cucina emiliano-romagnola, un lievitato preparato soprattutto nell’area dell’Appennino Modenese, dove sono chiamate crescenti o crescentine e vengono servite come antipasto, piatto unico o street food. La loro preparazione parte da un impasto molto più denso rispetto a quello utilizzato per le crepes e ricorda un po’ quella della classica piadina romagnola, mentre il modo in cui vengono consumate ricorda piuttosto lo gnocco fritto, ideale da accompagnare a formaggi e salumi, ma anche ad alcune salse e conserve come il friggione. Preparale per un aperitivo tra amici o per uno spuntino goloso da consumare anche fuori casa! 

Ingredienti

per 15 pezzi (da 56 g)

  • Farina 0 250 g
  • Farina 00 250 g
  • Acqua 280 g
  • Latte 20 g
  • Strutto 50 g
  • Lievito disidratato 3.5 g
  • Sale 6 g

Allergeni

Cereali e derivati Latte

Procedimento

Nella ciotola della planetaria munita di gancio metti le farine e il lievito; unisci il latte all’acqua, scioglici il sale e versa tutto a filo nelle polveri con la macchina in azione.
Lascia impastare fino a quando l’impasto non comincerà a incordarsi (avvolgendosi attorno al gancio e staccandosi dalle pareti della ciotola) e, a questo punto, aggiungi lo strutto a temperatura ambiente un fiocchetto alla volta, attendendo che venga assorbito prima di aggiungerne dell’altro.

Infine ribalta il composto sul piano della cucina, finisci di lavorarlo rapidamente a mano per dargli la forma di una palla e mettilo a lievitare per 2,5-3 ore in una ciotola unta di strutto e coperta con pellicola.

Trascorso questo tempo riporta l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e stendilo con il mattarello fino a uno spessore di 1 cm.
Poi prendi un coppapasta del diametro dei vani della tua tigelliera (quelli della mia misurano 9 cm), ottieni tanti dischetti e lasciali riposare per circa 20 minuti. Nel frattempo, per evitare sprechi rimpasta anche i ritagli, forma un’altra pallina e lasciala riposare altri 30 minuti prima di stenderla e coppare le ultime tigelle.

cottura

Imburra o ungi d’olio le cavità della tua tigelliera, scaldala sul fuoco dolce, posizionaci all’interno le tue tigelle, chiudi il coperchio e lascia cuocere per un minuto e mezzo prima di girare la tigelliera e cuocere dall’altro lato.

Una volta cotte, estrai le tigelle dalla tigelliera e lasciale intiepidire prima di tagliarle a metà nel senso dello spessore e farcirle a piacere.

Note & consigli

*Non cuocere le tue tigelle sul fuoco troppo vivo, altrimenti rischierebbero di scurirsi rapidamente fuori, restando crude all’interno

 

 

Varianti della ricetta

*Se non possiedi la tigelliera, puoi cuocere le tue tigelle in forno statico a 200° per 3 minuti per lato o comunque fino a che non inizieranno a colorirsi su entrambi i lati. 

*Altre ricette simili alle tigelle sono il borlengo modenese (o zampanella), il testarolo lunigianese, il neccio toscano e il panigaccio

Conservazione

Puoi conservare le tue tigelle non farcite a temperatura ambiente per 2-3 giorni, coperte con della pellicola trasparente per proteggerle dall’aria. Puoi anche congelarle.

Curiosità

In origine le tigelle venivano cotte su dischi arroventati di terracotta chiamati appunto tigelle (un termine derivato dal latino volgare tegella, diminutivo di tegula che significava “coperchio”): i dischi di pasta venivano impilati in alternanza con le tigelle, usando foglie di castagno o di noce per proteggerle dalla cenere e aromatizzarle. Le tigelle venivano modellate in uno stampo di legno con incisioni in bassorilievo (spesso raffiguranti il “fiore della vita”, simbolo di prosperità e fertilità), per far sì che le decorazioni rimanessero stampate sulla pasta durante la cottura. 

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