La tradizionale piadina romagnola è un classico della cucina regionale, un piatto semplice, che puoi gustare come spuntino o piatto unico per un pic nic o un pranzo veloce. Grazie alla sua consistenza particolare e al sapore neutro, si presta ad accogliere diverse farciture che soddisfano i gusti di grandi e piccini.
Se non vuoi aspettare le vacanze estive in Riviera per gustarla, puoi prepararla facilmente anche a casa, abbinandola, in versione salata, con affettati, formaggi morbidi o stagionati, verdure fresche o grigliate, ma anche arricchendola con alcuni condimenti sfiziosi come la crema al prosciutto, la salsa di avocado e yogurt, un pesto di zucchine o di capperi. Nulla ti vieta infine di declinarla in versione dolce, con l’aggiunta di creme, confetture e frutta.
Ingredienti per 6 piadine di diametro 25-30 cm
- Farina 00 500 g
- Acqua (o latte)250 g
- Strutto 100 g
- Sale 12 g
- Bicarbonato 5 g
Allergeni
Procedimento
La versione classica
Per preparare la piadina romagnola in versione classica, metti tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e impastali fino a ottenere una palla compatta e lavorabile.
Ribalta l’impasto sul piano e lavoralo per almeno 10-15 minuti finché la pasta diventerà liscia.
A questo punto dividi l’impasto in 6 palline del peso di circa 140 g l’una, coprile con la pellicola e lasciale riposare per 30-40 minuti.
Trascorso il tempo di riposo stendi ogni pallina con il matterello cercando di ottenere un cerchio il più regolare possibile del diametro di 25-30 cm.
La versione sfogliata
Con lo stesso impasto puoi preparare anche la piadina sfogliata. In questo caso ti basterà ridurre lo strutto nell’impasto a soli 60 g e utilizzare il resto (40 g) per spennellare la superficie dei dischi di impasto stesi con il mattarello come in precedenza, e poi richiuderli arrotolandoli strettamente su se stessi in modo da formare prima un cilindro e poi una chiocciola.
Copri le chiocciole con della pellicola e lasciale riposare per altri 30 minuti, poi stendile di nuovo col matterello, formando un cerchio di 25-30 cm di diametro. Ecco che la tua piadina sfogliata è pronta per essere cotta.
Cottura
Scalda una padella antiaderente dal fondo piatto, in modo che risulti ben calda ma non tanto da bruciare la piadina.
Una a una, poggia ogni piadina nella padella e cuocila 2-3 minuti per lato. Dopo la cottura, appoggia ogni piadina su un piatto, coprendole con un canovaccio pulito per mantenere calore e umidità fino al momento di farcire e servire.
Note & consigli
* Se vuoi ottenere una piadina più morbida, puoi sostituire parte o tutta acqua con il latte.
* C’è chi al posto del bicarbonato aggiunge lievito in polvere istantaneo, ma la ricetta originale non lo prevede.
Domande frequenti
A cosa serve il bicarbonato nella piadina?
Il bicarbonato reagisce con l’acido presente nell’impasto, producendo anidride carbonica e facendolo lievitare. Usandolo al posto del lievito otterrai una piadina più morbida.
Che tipo di farina usare per piadina?
Ti consiglio di utilizzare la classica farina di grano tenero tipo 00 o 0.
Che differenza c’è tra piadina e crescione?
L’impasto è lo stesso, ma viene poi utilizzato in modo diverso. La piadina è leggermente più spessa e viene farcita dopo la cottura. Invece il crescione resta più sottile e viene prima farcito e poi cotto.
Nell’impasto della piadina posso utilizzare l’olio al posto dello strutto?
Sì, puoi utilizzare l’olio extra vergine di oliva, ma attenzione che, essendo un grasso vegetale, dovrai utilizzarne una quantità inferiore. Ti consiglio di provare dimezzando le dosi rispetto allo strutto.
Come faccio a piegare la piadina senza romperla?
L’importante è che la pieghi quando è calda o almeno tiepida perché resta più morbida. Attenzione anche a non cuocerla troppo, altrimenti si secca e poi diventa difficile piegarla senza romperla.
Conservazione
Una volta pronte, puoi conservare le tue piadine in frigorifero in un contenitore ermetico per circa 2 giorni. Se preferisci, le puoi anche congelare.
Curiosità
*Diverse sono le ipotesi sull’origine della piadina e sulla sua forma e impasto originale. Sicuramente tracce di questo pane tipico si trovano già all’epoca degli antichi romani, ma forse possiamo risalire addirittura agli Etruschi. La prima testimonianza scritta della piadina invece risale al 1371, quando il cardinal Anglico de Grimoard ne parla in un trattato descrivendone la ricetta: “Si fa con farina di grano intrisa d’acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po’ di strutto”.
*Grazie alla semplicità e versatilità della sua preparazione, per molti secoli la piadina restò il pane dei contadini. La sua vera fortuna iniziò negli anni ’40 e ’50 quando, grazie ai numerosi chioschi che lungo le strade la offrivano a poco prezzo, la piadina romagnola seppe conquistare i turisti arrivati da tutto il mondo sulle calde spiagge romagnole!
*La piadina è stata anche protagonista di una poesia di Giovanni Pascoli, intitolata appunto “La piada”. Un’ulteriore testimonianza di come questo cibo “povero” abbia saputo conquistarsi una nobile fama.