Un secondo piatto o uno street food velocissimo da preparare e ricco di gusto, capace di trasformare questi molluschi in anelli dorati e croccanti dal sapore di mare

Calamari fritti

  • Preparazione: 0h 30m
  • Cottura: 0h 30m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: medio
  • Porzioni: 4 persone
  • Metodo cottura: Frittura

Ingredienti per 4 persone

  • Calamari 1 kg
  • Farina di riso q.b.
  • Olio di arachidi 1 l
  • Sale q.b.

Procedimento

Per prima cosa dedicati alla pulizia dei calamari: elimina la pelle, quindi separa la testa, eliminando gli occhi ed estraendo il becco (rostro) al centro dei tentacoli; estrai il gladio, ovvero la cartilagine trasparente che si trova nel mantello, estrai le interiora e sciacqua tutto con cura sotto l’acqua corrente fredda.

A questo punto taglia la sacca dei calamari ad anelli spessi un dito (lascia interi i tentacoli) tamponali bene per asciugarli con la carta assorbente, infarinali nella farina di riso e infine setacciali con un colino per eliminare la farina in eccesso.

cottura

Porta l’olio di arachidi a una temperatura di 175° e poi friggi i calamari pochi pezzi per volta per circa 3 minuti, finché non risulteranno ben dorati. Una volta dorati, scolali per bene e riponili su un foglio di carta assorbente.
Servili ben caldi cospargendoli con un pizzico di sale.

Note & consigli

*La farina: oltre a rendere il piatto adatto anche agli intolleranti al glutine, la panatura con farina di riso (senza pastella) consente di ottenere un fritto asciutto, croccante e non spugnoso, poiché aderisce meglio al cibo e crea una sottile patina che gli impedisce di assorbire troppo olio.

*La temperatura: per ottenere un fritto perfetto è fondamentale controllare la temperatura dell’olio con un termometro da cucina. Infatti se questa è troppo bassa non si crea lo shock termico necessario a creare la crosticina croccante e dorata che impedisce ai cibi di assorbire troppo unto e risultare mollicci. Se invece è troppo alta l’olio supera il cosiddetto “punto di fumo” e i grassi presenti al suo interno cominciano a bruciare e a decomporsi, risultando nocivi per la salute. L’ideale è mantenere la temperatura sui 170-175° (senza mai superare i 180°), immergendo nell’olio pochi pezzi alla volta per non causarne l’abbassamento repentino e aspettare che l’olio torni alla giusta temperatura prima di friggere altri pezzi.

*L’olio: l’ideale per la frittura è quello con un alto punto di fumo (cioè che è capace di resistere alle elevate temperature, fino a 190-200°) perché contiene una bassa percentuale di acido oleico. Questo permette di prolungare la cottura ed evitare che i cibi risultino dorati all’esterno ma crudi all’interno.

*Il sale: va aggiunto solo alla fine della frittura e non nella pastella né direttamente sull’alimento. In questo modo la panatura si manterrà più croccante più a lungo.