Gli mparrettati (chiamati anche “maccheroni al ferretto”), sono un formato di pasta tipicamente calabrese, per la precisione nati in provincia di Catanzaro, che si ottengono arrotolando (“mperrettando”) la pasta fresca di semola su un ferro da calza o un ferro da ombrello. Il risultato sono lunghi tubi spiraliformi bucati al centro, ideali da condire con i ricchi sughi della cucina del Sud, come quello con la salsiccia piccante o quello delle braciolette. Ma nulla vieta di servirli con un classico sugo di pomodoro o con del ragù bianco o alla bolognese!
Ingredienti per 4 persone
- farina di semola rimacinata di grano duro * 500 g
- Acqua 220 g
Procedimento
Per l’impasto mischia la farina con l’acqua. Lavora fino a ottenere un composto liscio, omogeneo e abbastanza sodo e lascialo riposare per 30 minuti sotto una ciotola.
Ti consiglio di aggiungere l’acqua poca per volta e di testare la consistenza dell’impasto che, come ho detto deve essere molto sodo e asciutto. A seconda della farina di semola che userai potresti dovere diminuire o addirittura aggiungere dell’acqua per ottenere la consistenza ottimale.
Impasta fino ad ottenere un composto liscio (farai un po’ di fatica!) che lascerai riposare sotto una ciotola rovesciata per almeno 30 minuti.
Con l’impasto riposato forma dei bastoncini di 2 cm di diametro che poi dividerai in tanti pezzetti. Pressa leggermente ogni pezzetto con le dita e metti al centro la verghetta. Richiudi l’impasto sulla verghetta e, con il palmo della mano inizia afare dei movimenti avanti e indietro fino ad allargare la pasta.
A questo punto con tutte e due le mani, allunga l’impasto nelle due direzioni opposte fino a ottenere una sorta di bucatino.
Estrai gli mparrettati dalla verghetta e disponili sulla spianatoia infarinandoli.
Se estrarre l’mparrettato dalla verghetta dovesse risultarti difficile, è perchè l’impasto non è abbastanza asciutto e quindi si appiccica ad essa. Ti suggerisco quindi di lasciare asciugare i pezzetti di impasto per 15-20 minuti all’aria e riprovare. Un altro trucco è quello di tenere l’mparrettato in mano senza schiacciarlo troppo e ruotare la verghetta per estrarla più facilmente.
Una volta ottenuti tutti gli mparrettati, cuocili in abbondante acqua salata e poi condiscici la tua pasta.
Note & consigli
* L’uso della farina di semola, oltre a regalare uno splendido colore alla tua pasta, la renderà perfetta anche per tenere la cottura: prova!
** Se non hai a carne per fare le braciole, come vuole la tradizione, puoi preparare anche un sugo di pomodoro arricchito con pezzetti di salsiccia piccante, o con un cucchiaino di ‘nduja, il salame spalmabile calabrese ricchissimo di peperoncino. Per una variante vegetariana prepara un sugo bianco di cipolle di Tropea e condisci con tanto pecorino.
Conservazione
Se prepari in anticipo i tuoi mparretati li puoi lasciare ad essiccare all’aria, ben distanziati tra loro, in maniera che non appiccichino. Potrai cucinarli il giorno successivo. Non conservarli in frigorifero. Una volta essiccati potrai anche conservarli in freezer: disponili ben separati su dei vassoietti, e quando saranno congelati riuniscili nei sacchetti. Saranno perfetti anche dopo un mese.
Curiosità
*Originariamente per dare ai maccheroni calabresi la loro forma caratteristica, veniva utilizzato “u jugio”, cioè un rametto di ginestra essiccato e custodito gelosamente nelle cucine.