Un primo piatto a base di pasta fresca ripiena ricca di gusto e resa interessante dal contrasto tra avvolgenza della fonduta e croccantezza delle briciole di salame

Ravioli con crema di salame, fonduta e briciole di salame

  • Preparazione: 0h 40m
  • Cottura: 0h 25m
  • Riposo: 0h 50m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 4 persone
  • Metodo cottura: Fornello
  • Cucina: Italiana

Basta un po’ di pane e salame e l’aperitivo è fatto! Ma questo salume è molto più versatile di quanto si possa pensare, e può diventare protagonista di tante strepitose ricette, dagli antipasti ai primi piatti, passando per le torte salate e la pizza e per i piatti unici. Oggi te lo propongo come farcitura (ma anche guarnizione) di un piatto di pasta fresca ripiena, avvolta da una deliziosa fonduta vellutata, che contrasta con il tocco croccante delle briciole di salame che completano la ricetta.

Ingredienti per 4 persone

PER LA PASTA

  • Farina 00 250 g
  • Uova medie 2
  • Tuorlo d’uovo 1
  • Acqua (se necessario)1 cucchiaio

PER IL RIPIENO

  • Patate (già sbucciate)185 g
  • Porro 80 g
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Salamini italiani alla Cacciatora DOP 140 g
  • Timo 4 rametti
  • Formaggio grattugiato 25 g

PER LA FONDUTA

  • Panna fresca liquida 130 g
  • Asiago 160 g

PER DECORARE

  • Salamini italiani alla Cacciatora DOP 40 g
  • Timo q.b.

Allergeni

Cereali e derivati Uova Latte

Procedimento

PER LA PASTA

Nella ciotola di una planetaria munita di foglia, unisci la farina e le uova, aziona la macchina e impasta fino ad ottenere una consistenza omogenea. Se l’impasto dovesse risultare troppo asciutto, aggiungi un goccio d’acqua (o di albume) per renderlo più morbido e facilmente lavorabile.

Trasferisci il composto sul piano della cucina leggermente infarinato, finisci di lavorarlo a mano, dagli la forma di una palla e lasciala riposare per mezz’ora sotto una ciotola rovesciata.

PER IL RIPIENO

Nel frattempo dedicati al ripieno.
Taglia la patate a cubetti da 1 cm di lato e sbollentale per 4-5 minuti in acqua leggermente salata (non esagerare con il sale perché poi dovrai aggiungere alla farcia anche il salame che è già saporito).

In una padella antiaderente fai scaldare un giro abbondante di olio e mettici a soffriggere il porro tagliato a rondelle di 1/2 cm. Lascia rosolare per 5 minuti e poi unisci i cubetti di patate sbollentate. Prosegui la cottura per altri 5 minuti.

Metti gli ingredienti in una ciotola, lasciali intiepidire e poi unisci il salame tagliato grossolanamente.
Trasferisci il tutto in un cutter (robot da cucina munito di lame), unisci il timo sfogliato e il formaggio grattugiato e frulla tutto fino a ottenere un composto liscio. Lascia riposare per 20 minuti. Non dovrebbe essere necessario aggiungere del sale, comunque ti consiglio di assaggiare il composto e valutare.

COMPOSIZIONE

Trascorso il tempo di riposo della pasta, prelevane piccole porzioni alla volta (100_150 g) e stendile in sfoglie spesse 1 mm.
Adagia una prima sfoglia sul piano di lavoro e disponici sopra delle palline di ripieno da circa 13 g, abbastanza distanziate tra loro da poter realizzare dei ravioli da 5 cm di diametro. Corpi il tutto con una seconda sfoglia e premila intorno alle palline di farcia facendo fuoriuscire per bene l’aria.

Io mi sono aiutata con un coppapasta cilindrico da 3 cm di diametro che ho pressato leggermente intorno al ripieno dalla parte opposta a quella tagliente.

Taglia i tuoi ravioli con un coppapasta o un apposito stampo da 5 cm di diametro (io ne ho usato uno circolare con i bordi a forma di fiore). Rimpasta e ristendi gli scarti di sfoglia e continua così fino a esaurire tutti gli ingredienti.

PER LA FONDUTA

Versa la panna in un pentolino dai bordi alti, mettila sul fuoco basso e inseriscici l’asiago grattugiato a julienne; mescola con una frusta per farlo fondere.
Se dovesse risultare filante, frulla il tutto con un frullatore ad immersione aggiungendo un goccio di panna a temperatura ambiente.
Tieni la fonduta da parte.

COTTURA

Metti sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata. Quando avrà raggiunto il bollore tuffaci i tuoi ravioli e lasciali cuocere per 1 minuto da quando vengono a galla.

Quindi scolali direttamente in una padella aggiungi la fonduta e lasciali insaporire per qualche istante, aggiungendo un poco d’acqua di cottura dei ravioli, in modo che il condimento risulti più fluido e li avvolga completamente.

Impiatta i tuoi ravioli completando ogni porzione con un po’ di salame tagliato finemente a brunoise (circa 10 g per porzione) e con un po’ di timo sfogliato.

Note & consigli

*La necessità o meno di aggiungere acqua all’impasto della pasta fresca dipende da tanti fattori, tra cui soprattutto la temperatura e l’umidità dell’aria.

*Poiché gli ingredienti protagonisti della ricetta sono di per sé molto sapidi, fai attenzione a non esagerare con il sale aggiunto in cottura (per esempio nell’acqua in cui lesserai le patate o in cui farai bollire i ravioli).

Varianti della ricetta

Se vuoi provare altre ricette in cui il salame è protagonista, ti suggerisco anche la crema di cannellini con crumble di pane e salame Cacciatore Italiano, le deliziose salate con patè di salame cacciatore, gli gnocchetti agli spinaci, salame cacciatore, gorgonzola e funghi, la schiacciata ai funghi e Salame Cacciatore con provola, o la treccia salata con salame e formaggio.

Conservazione

Puoi preparare i tuoi ravioli con un giorno di anticipo e conservarli in frigorifero su un vassoio coperto con un canovaccio pulito e cosparso di farina. Con la stessa modalità puoi anche congelarli, per poi trasferirli negli appositi sacchetti per alimenti e conservarli in freezer per qualche mese.

Curiosità

Il termine “salame” discende dal latino medievale salamen, composto da sal (“sale”) e un suffisso che conferisce alla parola a cui viene collegato un significato di “collettività”. “Salamen” indicherebbe quindi in origine, ogni tipo di cibo conservato col sale o sotto sale (carne o pesce che fosse) e con tale significato (progressivamente ristretto solo alle preparazioni a base di carne cruda) il termine continuò ad essere utilizzato almeno fino alla prima metà dell’Ottocento, indicando anche i prosciutti, le mortadelle, le salsicce ecc. 

 

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