Una preparazione tipica della cucina spagnola, a base di pomodoro, cetrioli, cipolla, aglio e peperone verde, che si può gustare come bevanda o come zuppa, ma rigorosamente fredda! La scelta di come consumarla dipende dalla consistenza, per questo la ricetta andalusa prevede anche l’aggiunta di pane raffermo (proprio come si fa con la panzanella toscana). Provalo come aperitivo o antipasto adatto alla bella stagione, in alternative alle classiche vellutate o creme fredde di verdura!
Ingredienti per 4 persone
PER IL GAZPACHO
- Pomodori Perini o San Marzano 1 kg
- Cipolla rossa 100 g
- Peperone verde 250 g
- Cetriolo 220 g
- Aglio 1 spicchio
- Olio extravergine d’oliva 50 g
- Aceto di vino bianco 50 g
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Mollica di pane raffermo (opzionale)50 g
per completare
- Crostini di pane q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- Cetrioli q.b.
- Peperone verde q.b.
- Cipolla rossa q.b.
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Uova sode a dadini (opzionale) q.b.
Allergeni
Procedimento
PER IL GAZPACHO
Lava i pomodori, pulisci i peperoni eliminando i semi e i filamenti interni, monda la cipolla e priva della buccia i cetrioli. Taglia tutto grossolanamente, metti nel cutter e frulla insieme all’aglio, all’olio, all’acqua e all’aceto. Una volta ottenuto un composto ben fluido, correggi di sale e pepe e lascia insaporire e raffreddare per almeno 1 ora in frigorifero.
per completare
Taglia il pane a cubetti di circa 1,5 cm, mettilo in una ciotola e condiscilo con olio, sale e pepe, mescolando bene. Poi trasferisci il tutto su una placca foderata con carta forno e inforna in forno impostato in modalità grill a 200° per 4-5 minuti, posizionando la placca a metà altezza (se invece la posizioni nella parte alta del forno, i tempi si riducono a 2 minuti).
Una volta ottenuti dei crostini dorati, sfornali e tienili da parte.
Infine prepara una cubettata di peperone verde, cipolla e cetriolo.
Servi il tuo gazpacho accompagnandolo con i crostini di pane e la cubettata di verdure.
Note & consigli
*La scelta se aggiungere o meno la mollica di pane raffermo all’interno del gazpacho dipende dai gusti. Aggiungerlo serve a ottenere una consistenza più densa che rende il gazpacho adatto ad essere consumato come zuppa; ometterlo invece permette di mantenerlo più fluido e leggero, quindi adatto ad essere bevuto al bicchiere.
*Se non ami la cipolla dal gusto troppo intenso, ti consiglio di scegliere la varietà di Tropea, più dolce. In alternativa ti basterà tagliare la cipolla a metà o a falde e lasciarla scaricare il suo sapore in acqua fredda per una mezz’ora. In questo modo il gusto risulterà meno pungente.
Varianti della ricetta
Se vuoi provare altre ricette adatte a un antipasto fresco, ti suggerisco la ricetta della vellutata fredda di zucca con gambero e chips di mortadella, della vellutata di mele e zucca con cavolfiore e yogurt, della vellutata di carote e zenzero e quella della vellutata di piselli e menta.
Conservazione
Puoi conservare il tuo gazpacho in frigorifero, all’interno di un contenitore ermetico per 1-2 giorni. Anzi: prepararlo il giorno prima di consumarlo, consentirà ai sapori di amalgamarsi meglio rendendo il tutto più gustoso.
Curiosità
*Il termine gazpacho potrebbe derivare dalla parola caspa (diffuso in epoca pre-romana, più precisamente nella lingua mozarabica), che significava “frammento”, con riferimento alla presenza al suo interno di pezzetti di pane. Da qui il nome della ricetta sarebbe poi passato al portoghese come caspacho. Secondo un’altra ipotesi, invece, la parola deriverebbe dall’aggettivo latino caccabaceus (ovvero “relativo al calderone”), con ci veniva chiamato un tipo di pane simile a quello che ancora oggi si usa per preparare il gazpacho manchego.
*L’origine della ricetta potrebbe invece essere da ricercare nella bevanda greca kykeon o in quella che i romani chiamavano posca: una bevanda a base di acqua e vino, a cui gli arabi aggiusero olio e sale, e in seguito anche pane, aceto, aglio e talvolta frutta secca.
La ricetta del gazpacho odierna, comprensiva di pomodoro e peperoni è invece più recente, dato che per avere a disposizione questi ingredienti bisognò attendere la scoperta del Nuovo Mondo e poi la loro coltivazione in Europa (dopo il XVI secolo).
*Tradizionalmente il gazpacho, quando proposto come zuppa, viene servito in ciotole di terracotta, capaci di trattenere meglio i sapori e di non alterarli.