Il Sex on the beach è un cocktail alcolico americano a base di vodka dal sapore fruttato e fresco, molto apprezzato non solo per il suo gusto dolce (dato dai liquori alla frutta presenti al suo interno) ma anche per il suo particolare cromatismo “stratificato” che lo rendono accattivante anche dal punto di vista cromatico. Al pari del Mojito, della Pina Colada o del Margarita, ha un gusto esotico che lo rendono ideale per la bella stagione, ma nulla vieta di prepararli anche in inverno, come alternativa ad altri cocktail a base di frutta come il Rossini, il Bellini, il Mimosa.
Ingredienti per 1 drink
- Vodka 40 ml
- Liquore alla pesca 20 ml
- Succo d’arancia appena spremuto40 ml
- Succo di cranberry 40 ml
- Arancia 1 spicchio
Allergeni
Procedimento
Per prima cosa riempi un bicchiere lungo e affusolato di ghiaccio e mescolalo per raffreddare bene le pareti. Quindi versa all’interno la vodka, poi il liquore alla pesca, il succo di arancia e infine il succo di cranberry. Noterai che si creeranno immediatamente degli strati colorati ben definiti.
Completa con mezza fetta d’arancia, inserendola con tutta la buccia direttamente all’interno del liquido e il tuo Sex on the beach è pronto!
Note & consigli
*La scelta di un bicchiere alto e affusolato è funzionale per poter apprezzare al meglio la stratificazione degli ingredienti all’interno del drink.
*Il Sex on the beach fa parte della categoria dei long drink, richiesti soprattutto nelle serate estive. Tecnicamente è una variante “Tiki” (polinesiana) della famiglia dei Cape Codder.
Varianti della ricetta
Per una preparazione più rapida il liquore alla pesca (peach schnapps) viene spesso sostituito con vodka aromatizzata alla pesca, mentre il succo di cranberry viene sostituito con uno sciroppo di fragola, della granatina un altro succo o sciroppo di frutti rossi.
Le varianti ufficiali della ricetta base sono il Mr. Boston’s Sex on the Beach (o Peach on the Beach): che prevede l’uso di vodka, Chambord, Midori, succo di ananas e succo di mirtillo rosso; il Johnny on the Beach (vodka, Midori, liquore di more, succo di ananas, succo d’arancia, succo di lampone e succo di mirtillo rosso); il Sex on the Bay (in cui si sostituisce al liquore alla pesca un rum al cocco, e al succo d’arancia quello d’ananas); il Sex in Japan (con un liquore al melone al posto di quello alla pesca); il Rape on the Beach (che si prepara shakerato con vodka, liquore alla pesca) Chambord e triple sec e si serve in un tumbler basso con ghiaccio), il Quickie on the Beach (uno shot a base di con vodka alla pesca, vodka alla fragola e succo d’arancia) e il Kiss on the Beach (o Virgin/Safe Sex on the Beach), in versione analcolica.
Conservazione
Ti consiglio di consumare subito il tuo cocktail finché è bello fresco!
Curiosità
La storia del Sex on the Beach è avvolta dal mistero, ma sarebbe da collegare all’impennata dei consumi di vodka e all’importazione dei primi liquori alla pesca negli USA tra gli anni Settanta e Ottanta. In questo periodo vennero creati i primi cocktail fruttati, anche se nessuno di questi conteneva la parola sex, poiché ritenuto sconveniente nei locali dell’epoca. Fu il barman Ted Pizio il primo a realizzare la ricetta del Sex on the beach vero e proprio, in occasione di un concorso indetto da un’azienda di distribuzione di liquori durante lo spring break (le “vacanze di primavera”) del 1987. Il nome del drink ricalcava i due motivi principali per cui gli studenti si recavano in Florida per trascorrere questo periodo dell’anno, all’insegna del mare e del divertimento.