Un cocktail di origine messicana, a base di Tequila, Triple sec e lime. La vera sorpresa? La guarnizione di lime e sale che decora il bordo del bicchiere!

Margarita

  • Preparazione: 0h 10m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: medio
  • Porzioni: 1 porzioni
  • Cucina: Messicana

Il Margarita è un cocktail dal gusto esotico ed estivo, nonché un drink più amati al mondo, consumato soprattutto come after dinner. Il suo ingrediente protagonista è la Tequila, un’acquavite messicana ricavata dalla distillazione del succo del frutto dell’agave e ha un sapore inconfondibile. Altrettanto caratteristico è il bicchiere nel quale il Margarita viene servito, che in onore al paese d’origine di questo cocktail, ricorda proprio un sombrero rovesciato! Provalo come alternativa ad altri drink dal gusto esotico come il Mojito, lHugo, il Sex on the beach o la Pina Colada!

Ingredienti per 1 drink

  • Tequila 100% Agave 50 ml
  • Triple Sec 20 ml
  • Succo di lime appena spremuto15 ml

per la finitura

  • Sale q.b.
  • Lime mezzo + 1 fetta

Allergeni

Anidride solforosa e solfiti

Procedimento

Per preparare il tuo Margarita, utilizziamo uno shaker Boston (nelle note ti spiego com’è fatto!).
Riempi di ghiaccio il tin alto dello shaker (cioè la parte di metallo) e versa tutti gli altri ingredienti nella parte di vetro (quella meno capiente). Quindi, con un rapido movimento, incastra l’una nell’altra e scuoti il tutto energicamente per 2-3 volte.

Prendi il tuo bicchiere e realizza la “finitura” di lime e sale, ovvero passa mezzo lime lungo metà del bordo esterno del bicchiere (oppure passalo su tutto il bordo) e poi capovolgi quest’ultimo e appoggialo su un piattino con del sale per fare in modo che questo vi resti attaccato.

A questo punto, apri lo shaker e, aiutandoti con uno strainer, una sorta di colino pensato apposta per i cocktail che viene applicato sulla bocca del tin, versa il contenuto nel bicchiere, in modo che il ghiaccio non vi cada all’interno.
Decora il bordo con una fetta di lime e il tuo Margarita è pronto!

Note & consigli

*Il Boston è un particolare tipo di shaker composto da un bicchiere di metallo detto tin in cui viene inserito il ghiaccio e un bicchiere in vetro, dalle dimensioni più ridotte, dove versare gli ingredienti. Le due parti si incastrano alla perfezione con una leggera pressione e questo consente di scuotere il contenuto senza fare fuoriuscite di liquido.

*Se non hai a disposizione lo strainer, puoi arrangiarti con un comune colino. 

*Il bicchiere più adatto per servire il Margarita è la “coppa sombrero”, che appunto ha la forma del celebre copricapo messicano rovesciato, sorretto da uno stelo.

Varianti della ricetta

Vuoi dilettarti con altri grandi classici della mixology italiana e internazionale? Prova il Mojito, il Rossini, il Bellini, l’Hugo, il Mimosa, il Kir cocktail, il Moscow Mule o la Pina Colada.  Ci sono poi il Negroni nella versione classica o il Negroni Sbagliato, ma anche lo Spritz, il Long Island Iced Tea, il Gin Tonic e il Sex on the Beach!

Conservazione

Ti consiglio di consumare il tuo cocktail appena pronto, finché è bello fresco!

Curiosità

La versione del Margarita come oggi la conosciamo è un’evoluzione “alleggerita” di quella originariamente diffusa in Centro America, composta a base esclusivamente di tequila, sale e limone e consumata sottoforma di shot. 

Rispetto alla paternità di questa creazione ci sono diverse ipotesi. Alcuni ne fanno risalire la creazione agli anni Trenta, in particolare al 1939, quando Daniele Negrete (barman e proprietario del bar dentro al Garci Crispo Hotel) lo ideò nel corso del matrimonio della cognata, come regalo di nozze. Secondo altri il drink sarebbe nato per caso in Texas nel 1942, quando un barman un po’ inesperto (Pancho Morales) del bar Tommy’s Place a Juàrez si trovò a dover prepare un Magnolia per una bella donna, ma non conoscendo la ricetta, volle improvvisare, dando origine a un nuovo cocktail che chiamò Maragrita per restare in linea con il tema floreale.

Secondo la terza leggenda fu Carlos Danny Herrera, nel 1947 a creare il celebre cocktail in onore della showgirl Marjorie King, che era allergica a tutti gli alcolici, tranne che alla tequila.

L’ultima invece vede protagonista una Barlady, Margaret Sames di Acapulco, che nel dicembre 1948 inventò il cocktail unendo una parte di Cointreau, tre parti di tequila e una di succo di lime e, sapendo che molte persone bevono tequila dopo aver leccato del sale, decise di aggiungere anche questo ingrediente direttamente sul bordo del bicchiere, realizzando una “decorazione funzionale”.

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