L’Abruzzo non è solo terra di arrosticini: le pallotte cacio e ova sono tra le ricette tradizionali più gustose e saporite di questa regione. Si tratta di grandi e succulente polpette preparate con pochi e semplici ingredienti, che vengono poi tuffate in abbondante sugo di pomodoro. Prima di preparare questa ricetta, assicurati di avere pane a sufficienza per fare una deliziosa scarpetta!
Ingredienti per 4 persone
Per le pallotte
- Pane mollica sbriciolata120 g
- Parmigiano Reggiano 75 g
- Pecorino 75 g
- Uova ( 300 g )6
- Aglio 1 spicchio
- Prezzemolo q.b.
Per il sugo di pomodoro
- Passata di pomodoro 1 l
- Cipolla bianca 50 g
- Olio extravergine d’oliva 5 cucchiai
- Basilico fresco 6 foglie
- Sale 1 pizzico
Per infarinare
- Farina 00 100 g
Per friggere
- Olio di arachidi 1 l
Allergeni
Procedimento
Per le pallotte
In una ciotola metti la mollica di pane sbriciolata (a mano o con un cutter), unisci il Parmigiano, il pecorino, il prezzemolo tritato, l’aglio schiacciato e il pepe.
In un contenitore a parte sbatti le uova e aggiungile al resto degli ingredienti. Impasta tutto con le mani fino a ottenere un composto morbido ma omogeneo e mettilo a riposare per 30 minuti in frigorifero, in modo che il pane possa assorbire bene l’uovo e i sapori si amalgamino a dovere.
Per il sugo di pomodoro
Trita finemente la cipolla e mettila in un tegame basso e largo in cui avrai versato l’olio extravergine di oliva. Abbassa il fuoco al minimo e lasciala appassire per almeno 10 minuti.
A questo punto unisci la passata di pomodoro, copri il tegame con il coperchio e lascia sul fornello a potenza minima fino a raggiungere il bollore.
composizione
Una volta che l’impasto per le pallotte avrà riposato, estrailo dal frigorifero e forma delle polpettine prelevandone 30 g alla volta e dandogli la classica forma arrotondata con le mani unte d’olio. Passale quindi una a una nella farina.
cottura
In una pentola porta l’olio di arachidi a 175° e friggi le pallotte fino a che non diventeranno dorate. Scola le polpette e adagiale su un piatto ricoperto da carta assorbente da cucina, in questo modo l’olio in eccesso sarà assorbito.
Tuffa le pallotte nel sugo e cuoci a fiamma bassa, con coperchio, per circa 30 minuti a tegame coperto (ma con un piccolo sfiato per il vapore) fino a che la passata si sarà addensata. Fai attenzione, durante la cottura, a non girare il sugo con il mestolo, altrimenti rovinerai le tue polpettine; ti consiglio di ruotare dolcemente il tegame.
A cinque minuti dalla fine della cottura aggiungi anche le foglie di basilico fresco lavate e un pizzico di sale.
Le tue pallotte sono pronte per essere gustate!
Note & consigli
*Ti sconsiglio di aggiungere sale all’impasto delle tue pallotte cacio e ova: la sapidità dei formaggi conferirà alle tue polpettine tutto il gusto necessario!
*Le pallotte cacio e ova tradizionali sono preparate con il pecorino Rigatino Etrusco: un pecorino di media stagionatura che difficilmente si trova fuori dall’Abruzzo. Puoi sostituirlo come ho fatto io, con metà parmigiano e metà pecorino.
*Le pallotte cacio e ova si distinguono dalle altre polpette per la loro dimensione: sono infatti grandi quanto una noce, ma puoi prepararle anche più piccole e usarle, per esempio, per arricchire il condimento di un piatto di pasta!
Varianti della ricetta
Se ami le polpette ti suggerisco di provare anche queste sfiziose ricette: dalle classiche polpette di carne o di vitello, alle polpette ricotta e mortadella e a quelle di agnello con riso pilaf. Ma non mancano neppure versioni vegetariane come le polpette di zucchine e quelle di melanzane.
Conservazione
Puoi preparare le pallotte cacio e ova in anticipo e conservarle in frigorifero: anzi, il giorno dopo saranno ancora più buone!
Se dovessi avanzare alcune polpette puoi anche congelarle una volta cotte.
Curiosità
Le pallotte cacio e ova sono conosciute come uno dei pilastri della cucina contadina abruzzese. Uova e formaggio, oltre ad essere prodotti legati al territorio, erano gli alimenti preferiti di agricoltori e allevatori grazie al loro apporto energetico. La storia narra che ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, le mogli dei contadini nascondevano pane, uova e formaggio negli angoli più remoti delle loro case: sotto le travi del pavimento o tra i mattoni dei muri. Questi alimenti non deteriorandosi venivano poi impiegati dalle massaie per la preparazione delle famose “pallotte cac’e ove”.