Seadas

Quando si parla della Sardegna e della sua tradizione culinaria non si può non pensare al sole che splende su tutti gli altri piatti di terra e di mare: la seadas! Se non hai mai avuto la fortuna di assaggiarla, ti dico che la seadas è un grosso raviolone di sfoglia ripieno di un formaggio di latte di pecora molto fresco e leggermente acidulo, di difficilissima reperibilità al di fuori dei confini dell’Isola. Questa meraviglia tonda viene poi fritta in olio bollente e irrorata con miele per conferirle tutta la dolcezza di cui ha bisogno, a contrasto con la croccantezza della sfoglia. 

Le origini del suo nome sono controverse: qualcuno lo correla al verbo sbagnolo cebar, che significa cibare, mentre altri ritengono sia legato a sebu, il termine sardo con cui si indica il grasso del maiale, lucidissimo proprio come l’aspetto che assume il nostro dolce una volta cosparso di miele.

Qualunque sia il motivo per cui si chiama così, io mi sono innamorata di questo scrigno prezioso e dorato al primo morso, e anche quando sono lontana dall’Isola lo ripreparo a casa con una ricetta che si avvicina il più possibile a quella supertradizionale: sostituisco il formaggio introvabile a Milano con un pecorino freschissimo e abbondo con il miele e il risultato va a ruba. Se vuoi provarlo anche tu, ti lascio la mia ricetta!

piatto da portata con seadas, miele, pecorino, arance

PREPARAZIONE: 40 min. COTTURA: 15 min.  DIFFICOLTÀ: facile COSTO: basso

Ingredienti per 10 seadas

Per la pasta

farina di semola rimacinata di grano duro 85 g
farina 00 135 g
acqua 80 g
strutto 50 g
sale 1 pizzico

Per il ripieno

pecorino freschissimo 400 g
scorza di 1 limone bio
scorza di 1 arancia bio

Per friggere

olio di semi di arachidi 1 lt

Per cospargere

miele di corbezzolo o di castagno q.b.

Procedimento

 

L’impasto

Unisci le farine e lo strutto. Impasta gli ingredienti per formare delle briciole. Aggiungi a filo l’acqua in cui avrai disciolto il sale e impasta. Forma un panetto, rivestilo con pellicola e fallo riposare per mezz’ora*.

Tira l’impasto con una macchinetta tira pasta piegandolo più volte e arrivando allo spessore di 1-2 mm. Con un coppa pasta tondo di 10 cm ricava dei dischi.

Impastando di nuovo i ritagli di pasta ricava altre sfoglie da cui ottenere nuovi dischi. In tutto dovrai formarne 20.

Il ripieno

Per il ripieno, sbriciola il formaggio con le dita o grattugialo con una grattugia con i fori a julienne. Unisci al formaggio la scorza di agrumi grattugiata, mescola bene e tieni da parte.

Forma le seadas

Preleva 40 g di formaggio e premilo un po’ con le mani per formare una polpetta che schiaccerai leggermente e disporrai al centro di un disco di pasta.

Bagna i bordi del disco con un po’ di acqua e poi ricoprilo con un altro disco di pasta.
Fai fuoriuscire tutta l’aria presente tra i dischi di pasta premendo vicino al ripieno con le dita e poi sigilla i bordi premendoli tra loro.

Con una rotella taglia pasta dentellata ripassa tutti i bordi esterni saldandoli tra loro.

Friggi le seadas immergendole nell’olio di arachidi a 175° e buttando sulla superficie dell’olio bollente con un cucchiaio fino a quando saranno dorate e piene di bolle**. Scolale, cospargile con il miele e servile immediatamente!

Note

* Il riposo di questo impasto è fondamentale, perché è il passaggio che gli conferisce distensibilità ed elasticità. Non avere fretta!

** Per una frittura perfetta segui questo tutorial che ti lascio.

Per avere una seada piena di bollicine il trucco è di buttarlo in olio e poi versarci sopra olio bollente con un cucchiaio, in modo che resti ben coperta anche la superficie rivolta verso l’aria: saranno perfette!

Ricette sarde

Una volta assaggiato e scoperto, il cibo sardo non ci sarà più possibilità di tornare indietro. Questa cucina mista, persa tra mare e montagna, ti entra nel cuore e ti riempie  di gusti e sapori da cui non potrai più allontanarti. Ho provato a replicare qualcuno di quei piatti che ho tanto amato, e ti lascio le mie ricette:

Conservazione

Puoi preparare le seadas e conservarle in frigorifero in un contenitore chiuso ermeticamente, separate le une dalle altre da carta forno. Puoi anche congelarle. Una volta cotte, però, le dovrai gustare immediatamente!

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