Quando vedo un budino torno bambina, e corro ad afferrare un cucchiaino, non succede anche a voi? Il bonet è un dolce antichissimo, radicato profondamente nella tradizione piemontese. Ogni famiglia custodisce gelosamente la propria ricetta, e ovviamente ognuna di queste è quella originale! Addirittura nelle campagne del Monferrato ne veniva preparata una versione bianca, prima che il cacao si diffondesse in Europa.
Il nome di questo budino scuro arricchito dagli amaretti, biscotti tipici delle Langhe, sembra derivare dallo stampo in cui veniva preparato originariamente il dolce nelle famiglie piemontesi . Il “bonet ed cusin-a” era infatti il “cappello da cucina”, cioè quello stampo tondo a tronco di cono in cui un tempo, prima dell’epoca delle forme speciali, venivano preparati tutti i dolci al cucchiaio! Di base, questo dolce è una crema cotta, che viene fatta rapprendere in forno a calore moderato e a bagnomaria: la cottura in acqua infatti permette al calore di diffondersi nello stampo con maggiore dolcezza, permettendo così al composto di panna e uova di rassodarsi senza coagulare: è questo il segreto della consistenza liscia e vellutate di tutti i budini!
Ti aspetto in cucina con me per svelarti i segreti di questo dolce delizioso e aromatico: pronta a mescolare?
Ingredienti per uno stampo rettangolare di cm 23 x 12
Per la base
latte fresco intero 360 g
panna fresca liquida 110 g
uova medie 4 (circa 200 g sgusciate)
zucchero semolato 90 g
amaretti 90 g
cacao amaro in polvere 50 g
liquore amaretto 2 cucchiai
vaniglia 1 bacca
sale 1 pizzico
Per il caramello
zucchero semolato 80 g
acqua 30 g
Procedimento
Il caramello
In un pentolino di acciaio fai bollire zucchero e acqua. Mescola con un cucchiaio di acciaio fino a sciogliere lo zucchero, poi continua senza toccare il composto, magari roteando il pentolino, poi quando il caramello sarà ben dorato, spegni il fuoco.* Versa il caramello sul fondo dello stampo e fallo raffreddare.
La base
In una ciotola capiente, sbatti le uova con lo zucchero, la vaniglia, il cacao setacciato, il liquore all’amaretto, il sale e gli amaretti tritati finemente.**
In un pentolino, fai bollire il latte e la panna. Aggiungili al composto di uova e zucchero, mescola per bene e trasferisci il composto nello stampo sopra al caramello.
Adagia lo stampo in una teglia dai bordi alti e riempila e con acqua bollente fino a metà altezza. Cuoci il bonet in forno con modalità statica a 150° per 60 minuti . ***
Una volta trascorso il tempo indicato, fai raffreddare il bonet a temperatura ambiente e poi mettilo in frigorifero per 2-3 ore.
Prima di servirlo, stacca delicatamente il bonet dalle pareti dello stampo con la lama di un coltello e capovolgilo su un piatto da portata, quindi servilo. ****
Note
* Dovrai ottenere un caramello abbastanza scuro, che contrasterà con la dolcezza del tuo bonet. Qui ti parlo dei diversi gradi di cottura dello zucchero, nel caso ti possa interessare!
** Se ottieni qualche grumo non temere: puoi passare tutto il composto con un mixer ad immersione per renderlo più omogeneo
*** Quando lo toglierai dal forno il tuo bonet sarà ancora molto morbido, ma avrà la superficie dorata e più compatta. Con il riposo e il raffredamento in frigorifero, si rassoderà al punto giusto
**** Puoi decorare il tuo dolce con degli amaretti, o con ciuffetti di panna montata e cioccolato a scaglie, per un risultato ancora più goloso!
Budini e panna cotta
Trovo che ci siano pochi dolci eleganti e raffinati come i dolci al cucchiaio. Sono perfetti da servire a fine pasto nelle loro versioni monoporzione, e sono sontuosi quando vengono preparati in un unico stampo. Ti voglio lasciare alcune delle mie preparazioni preferite in questa categoria: ne hai già provata qualcuna?
- Budino al cioccolato bianco
- Bonet bianco alla monferrina
- Budino alla vaniglia
- Biancomangiare
- Finta panna cotta al latte di mandorla
Conservazione
Il tuo bonet si conserverà perfettamente in frigorifero per un paio di giorni: se lo hai già sformato, coprilo con pellicola trasparente per evitare che si formi un’antiestetica pellicola sulla superficie a contatto con l’aria. Ti sconsiglio la congelazione.