Gli struffoli, che dolce meraviglioso! Ci sono piatti in grado di raccontare storie e parlare direttamente al cuore, piatti tramandati di generazione in generazione nati in un tempo lontano e custodi di storie affascinanti; proprio come gli struffoli che per me fanno necessariamente rima con Napoli! Questo dolce partenopeo è una vera istituzione sulla tavola delle feste natalizie: certe occasioni, infatti, non sono proprio le stesse senza i grandi classici; non trovi?
Il bello, poi, è vedere sempre l’espressione dei miei commensali quando al centro della tavola si trovano questa dolce corona decorata con i “diavulilli”, ossia gli zuccherini colorati, secondo tradizione. Come i miei amici napoletani mi insegnano, ho aggiunto arancia e cedro canditi, ma c’è anche chi li completa con la zucca, la “cucuzzata”… in ogni caso, il risultato è comunque strepitoso!
Fossi in te, non mi lascerei sfuggire la ricetta e andrei dritta dritta ai fornelli, non prima di aver dato un’occhiata a tutti i miei dolci di Natale: d’altronde basta davvero poco per aggiungere ancora più magia alle Feste!
Ingredienti per 8-10 persone
farina 00 350 g
uova medie 3
zucchero semolato 30 g
burro (anticamente strutto) 30 g
sale 3 g
liquore all’anice 10 g
arancia la scorza grattugiata di 1
limone la scorza grattugiata di 1
mandarino la scorza grattugiata di 1
Per friggere
olio di arachidi 1 l
Per guarnire
diavolini (zuccherini colorati) 20 g
cedro candito 40 g
arancia candita 40 g
miele di arancia (o di acacia) 300 g
Procedimento
In una ciotola capiente metti farina, zucchero semolato, burro tagliato a pezzetti, uova e liquore all’anice.
Dopo aver lavato bene e asciugato limone, arancia e mandarino grattugia la loro scorza nell’impasto. Aggiungi anche il sale e inizia ad impastare fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Trasferisci l’impasto sul piano di lavoro ben infarinato e lavoralo fino ad ottenere un panetto. Avvolgilo nella pellicola trasparente e lascialo riposare per almeno un’ora in frigorifero.
Trascorso il tempo di riposo dividi l’impasto in 8 piccoli pezzi; lavoralo su una spianatoia ottenendo da ogni pezzetto un bastoncino del diametro di 1 cm. Taglia il bastoncino in pezzetti dello spessore di 1 cm e adagiali su un canovaccio leggermente infarinato cercando di non sovrapporli in modo che non si attacchino tra loro.
Quando avrai terminato, versa l’olio di arachidi in un tegame e portalo a 170° (fai attenzione a non portarlo oltre i 175°). Setaccia gli struffoli per fargli perdere la farina in eccesso e friggili poco per volta per non fare abbassare la temperatura dell’olio drasticamente. Quando gli struffoli saranno leggermente dorati, scolali con una schiumarola e adagiali su un piatto foderato con carta assorbente da cucina.
Continua fino a terminare la frittura di tutto l’impasto. Se affiora schiuma, ecco il mio tutorial sul fritto perfetto: spiego nel dettaglio come fare in questo caso! Sciogli leggermente il miele a bagno maria, poi buttaci dentro gli struffoli e amalgama delicatamente.
Aggiungi anche il cedro e l’arancia canditi tagliati in piccoli cubetti. Disponi gli struffoli su un piatto o alzatina, a mucchietto o a corona: per formarla, poni al centro del piatto un barattolo o una bottiglia.
Disponi tutt’intorno gli struffoli, lasciali in posa per un’ora e poi estrai delicatamente il barattolo. Termina la preparazione guarnendo con i diavolini colorati.
Gli struffoli sono pronti per la tua tavola di Natale!
Note
Io ho usato il liquore all’anice, ma puoi usare un altro liquore, magari del Cointreau o del Gran Marnier. Vuoi rispettare la frittura tradizionale del Sud? Al posto dell’olio di arachidi, puoi miscelare 700 g di strutto e 300 g di olio di oliva portandoli sempre ad una temperatura massima di 170°. Anche le dimensioni degli struffoli seguono la tradizione di ogni singola famiglia: c’è chi li fa più piccoli, chi li preferisce più grossi!
Conservazione
Il miele è un conservante naturale e gli struffoli, se conservati sotto una campana di vetro, possono durare circa una settimana. Puoi congelare l’impasto degli struffoli in panetto oppure già lavorato, per friggerlo e completare poi il dolce all’occorrenza.
Sapevi che…
Le origini di questo dolce pare siano greche (da “stroungolos”, arrotondato) o mediorientali; c’è anche chi sostiene che il loro nome rimandi al gesto di strofinare la pasta prima del taglio. Nella Napoli di un tempo a prepararli erano le suore. Per loro era dono natalizio per le famiglie che si erano particolarmente distinte in opere benefiche. Parenti stretti degli struffoli (seppure con qualche variante) sono la cicerchiata; possiamo gustarla in Umbria e in Abruzzo a Carnevale, la cicerata, diffusa in Basilicata e in Calabria, e la siciliana pignolata.
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Glassa all’acqua al cacao

Ciao Sonia, ti seguo da tanto, complimenti per le tue ricette super collaudate , volevo saper se gli struffoli li posso friggere qualche giorno prima e chiuderli in un barattolo di latta e poi comporre con il miele magari il giorno prima di natale.
Grazie
Ciao Sonia! Prima dico che mi piace tanto il tuo blog & sito! Sono una Calabrese (nata a CZ!) che abito a Boston e volevo sapere, se non ho la farina 00 e ho solo la farina bianca, farà’ una grande differenza? Grazie! xo
Ciao Sonia,io invece volevo sapere come mai quando ho finito di impastare e devo fare i bastoncini per fare le palline metto un’po di farina sul piano per non si attaccare però come metto la farina l’impasto inizia a spaccarsi ,non metto farina è si attacca mi protresti dire come devo fare?grazie e tanti auguri di buon natale a te e alla tua famiglia
Ciao Sonia come faccio ad evitare che quando friggo i miei strufoli si formi tanta schiuma?? Grazie
Vorrei saperlo anch’io se c’è un modo
Ciao Liliana, mi dispiace moltissimo ma l’anno scorso mi sono persa il tuo commento. Rispondo ovviamente anche a te Valeria. la schiuma è conseguenza di una temperatura dell’olio troppo bassa o di un suo abbassamento repentino. Spiego tutto nel dettaglio qui, nel mio tutorial su come ottenere il fritto perfetto: https://www.soniaperonaci.it/tutorial/il-fritto-perfetto/ 🙂