Gli struffoli sono i dolci più rappresentativi del Natale partenopeo. Queste piccole palline di impasto sono fritte in olio (la tradizione vuole che ci sia anche lo strutto) e ricoperte da abbondante miele, zuccherini e canditi. I dolcetti vengono poi disposti a forma di ciambella.
La tradizione natalizia napoletana vanta tanti altri dolci golosi come i mostaccioli, la cassata napoletana e i roccocò.
Ingredienti per 8-10 persone
Per l’impasto
- Farina 00 350 g
- Uova medie3
- Zucchero semolato 30 g
- Burro 30 g
- Sale 3 g
- Liquore all’anice 10 g
- Scorza di limone grattugiata1
- Scorza di arancia grattugiata1
- Scorza di mandarino grattugiata1
Per la frittura
- Olio di arachidi 1 l
Per decorare
- Diavolini (zuccherini colorati)20 g
- Cedro candito 40 g
- Arancia candita 40 g
- Miele di acacia (o di arancia)300 g
Allergeni
Procedimento
Per l’impasto
In una ciotola capiente metti la farina, lo zucchero semolato, il burro tagliato a pezzetti, le uova e il liquore all’anice.
Lava bene il limone, l’arancia e il mandarino, grattugia la loro scorza nell’impasto utilizzando l’apposita grattugia lunga e stretta. Aggiungi anche il sale e inizia ad impastare fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Trasferisci l’impasto sul piano di lavoro ben infarinato e lavoralo a mano fino ad ottenere un panetto ben compatto e omogeneo. Avvolgi il composto nella pellicola trasparente e lascialo riposare per almeno un’ora in frigorifero.
Trascorso il tempo di riposo dividi l’impasto in 8 piccoli pezzetti. Lavora i pezzi di impasto sulla spianatoia e ricava da ciascun pezzo un bastoncino del diametro di 1 cm. Taglia il bastoncino in ulteriori piccoli pezzetti dello spessore di 1 cm.
Una volta che avrai ricavato i piccoli pezzettini da ciascun bastoncino, adagiali su un canovaccio leggermente infarinato cercando di non sovrapporli in modo che non si attacchino tra loro.
Per la frittura
Versa l’olio di arachidi in un tegame e portalo a 170°. Verifica la temperatura dell’olio con un termometro da cucina e fai attenzione a non portarlo oltre i 175°.
Setaccia bene gli struffoli in modo da eliminare la farina in eccesso. Friggi gli struffoli poco per volta per non fare abbassare la temperatura dell’olio drasticamente. Aiutati con una schiumarola. Quando gli struffoli saranno leggermente dorati, scolali e adagiali su un piatto foderato con carta assorbente da cucina in modo da eliminare l’olio in eccesso.
Continua a friggere gli struffoli fino a terminare tutto l’impasto. Se affiora schiuma non ti preoccupare: leggi il mio tutorial sul fritto perfetto.
Per decorare
In una pentola sciogli leggermente il miele a bagno maria, poi metti dentro gli struffoli e amalgama delicatamente in modo che tutte le palline siano completamente ricoperte di miele.
Aggiungi anche il cedro e l’arancia canditi tagliati in piccoli cubetti. Disponi gli struffoli su un piatto o su un’alzatina, a mucchietto o a corona. Per conferire la classica forma a ciambella agli struffoli, poni al centro del piatto un barattolo o una bottiglia.
Disponi tutt’intorno gli struffoli, lasciali in posa per un’ora e poi estrai delicatamente il barattolo. Termina la preparazione guarnendo con i diavolini colorati. Gli struffoli sono pronti per la tua tavola di Natale!
Note & consigli
*Puoi sostituire il liquore all’anice con del Cointreau o del Gran Marnier.
*Se vuoi rispettare la frittura tradizionale del Sud, al posto dell’olio di arachidi, miscela 700 g di strutto e 300 g di olio di oliva portandoli sempre ad una temperatura massima di 170°.
*Per quanto riguarda le dimensioni degli struffoli puoi decidere tu la dimensione: c’è chi li fa più piccoli, chi li preferisce più grossi!
Varianti della ricetta
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Conservazione
Il miele è un conservante naturale, se conservi gli struffoli sotto una campana di vetro possono durare circa una settimana. In alternativa puoi congelare il panetto di impasto di struffoli e friggerlo all’occorrenza.
Curiosità
Pare che le origini di questo dolce siano greche (da “stroungolos”, arrotondato) o mediorientali; c’è anche chi sostiene che il loro nome rimandi al gesto di strofinare la pasta prima del taglio. Nella Napoli di un tempo gli struffoli erano preparati dalle suore. Le suore regalavano gli struffoli alle famiglie che si erano particolarmente distinte in opere benefiche.
Parenti stretti degli struffoli (seppur con qualche variante) sono la cicerchiata umbra e abruzzese; la cicerata, diffusa in Basilicata e in Calabria, e la siciliana pignolata.