Sui crostini dell’aperitivo, sulla focaccia, nella farcitura dell’hamburger, in accompagnamento a formaggi o con il bollito… Al pari della peperonata, delle melanzane sott’olio o del friggione, della giardiniera o dell’antipasto piemontese, le cipolle caramellate sono una praparazione vegetariana ideale come antipasto, come contorno di secondi piatti o persino come completamento di ricette di pasta. Grazie al suo gusto piacevolmente agrodolce riesce a dare un tocco di freschezza in più e a risvegliare il palato, invogliando a fare sempre un nuovo boccone!
Ingredienti
per 2 vasetti da 200 g
- Cipolle rosse 700 g
- Olio extravergine d’oliva 50 g
- Zucchero di canna 30 g
- Aceto balsamico 25 g
- Sale 10 g
Allergeni
Procedimento
Per preparare le cipolle caramellate, per prima cosa elimina la buccia dalle cipolle, tagliale a metà e successivamente a falde larghe circa mezzo cm.
Porta a bollore una pentola piena di acqua, salala leggermente e fai sbianchire le cipolle per un paio di minuti. Scola le cipolle una volta sbianchite e lasciale asciugare su della carta assorbente.
In una padella antiaderente dal fondo largo fai scaldare l’olio, aggiungi poi le cipolle, lo zucchero di canna e il sale. Fai caramellare le cipolle a fuoco moderato per circa 5 minuti. Quando saranno appassite, aggiungi l’aceto balsamico e fai cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti fino a non si saranno cotte e risulteranno morbide.
Una volta pronte, puoi servirle come contorno o metterle in un vaso di vetro sterilizzato, chiuderle per bene e farle bollire per 20 minuti in modo da creare il vuoto.
Note & consigli
* Le cipolle rosse di Tropea sono quelle che danno i migliori risultati grazie alla loro dolcezza, ma se non dovessi averle, prova a preparare questa ricetta anche con quelle bionde, non perderà in gusto!
*Se non vuoi piangere troppo mentre affetti le cipolle, o hai qualche dubbio sul tipo di taglio, consulta il mio tutorial.
*Per sterilizzare correttamente i barattoli, falli bollire per 20 minuti insieme ai loro tappi in una pentola colma d’acqua in modo che siano perfettamente immersi, avvolgendoli in un canovaccio pulito per evitare che si rompano scontrandosi tra loro.
Per farli asciugare l’ideale sarebbe farli scolare a testa in giù su un canovaccio pulito e poi porli qualche minuto in forno a bassa temperatura senza toccarli con mani o canovacci non sterili.
Un’altra soluzione per sterilizzarli, potrebbe essere quella di riempirli con due dita di acqua e farli andare in microonde alla massima temperatura per almeno 2-3 minuti. Eliminate l’acqua e lasciateli scolare a testa in giù.
In alternativa puoi procedere con un lavaggio veloce ma ad alta temperatura in lavastoviglie dove ci siano solo i vasetti e non altre stoviglie.
*Per avere la certezza di aver creato correttamente il vuoto all’interno dei contenitori pieni, verifica che premendo al centro del tappo NON si senta il classico rumore “click clack”.
Se il tappo pressato non farà rumore vuol dire che il sottovuoto si è verificato correttamente.
Varianti della ricetta
Se vuoi provare altre ricette con protagoniste le cipolle ti suggerisco anche queste:
- Focaccia con le cipolle
- Pasta con la nduja e cipolle rosse
- Arrotolato di maiale con mele e cipolle
- Frittata di cipolle
- Risotto con capperi, cipolla rossa e caffè
- Cipolline in agrodolce
Conservazione
Le cipolle caramellate non sottovuotate si conservano in frigorifero in un contenitore ermetico per un paio di giorni. Se invece le metti nei vasetti sottovuoto puoi conservarle diversi mesi. Sconsiglio la congelazione.
Curiosità
*La cipolla rossa di Tropea è caratterizzata da una particolare dolcezza dovuta alle pecularità dei terreni in cui viene coltivata, sabbiosi, a ridosso del mare e poco ricchi di zolfo. Ciò fa sì che nel tubero sia presente una minore concentrazione dell’enzima allina, responsabile del caratteristico sapore persistente della cipolla, ma anche il rilascio di molecole volatili irritanti causa della lacrimazione momento del taglio.
*L’autentica cipolla rossa di Tropea ha ottenuto il marchio Igp nel 2008, garanzia della provenienza (tra Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, e Campora San Giovanni, nel comune di Amantea, in provincia di Cosenza, e lungo la fascia tirrenica) e dei metodi di coltivazione e lavorazione del prodotto secondo uno specifico disciplinare.