Un piatto giapponese a base di pesce crudo, fettine di cetriolo e daikon ridotto a filamenti sottili, servito con salsa di soia

Sashimi

  • Preparazione: 0h 15m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: medio
  • Porzioni: 2 persone
  • Metodo cottura: Senza cottura
  • Cucina: Giapponese

Il sashimi è una preparazione tipica della cucina giapponese che consiste in una composizione di filetti misti di pesce crudo e molluschi freschissimi (in alcuni casi è inclusa anche la carne affettata sottilmente) serviti con una salsa in cui intingere i bocconi e accompagnati con filamenti di daikon per ripulire il palato tra un assaggio e l’altro. Attenzione a non confonderlo con il sushi! Quest’ultimo infatti  può includere gli stessi ingredienti tipici del sashimi presentati nella stessa forma (come nel caso dei nigiri e della chirashi), eventualmente cotti (come negli onigiri) e sempre abbinati riso. Il sashimi invece non contempla alcuna cottura del pesce nè la presenza di riso. La preparazione è quindi ancora più rapida e semplice, ma servono alcune accortezze!

Ingredienti per 2 persone

  • Salmone (filetto abbattuto)120 g
  • Tonno (filetto abbattuto)120 g

per guarnire

  • Cetriolo q.b.
  • Daikon q.b.
  • Shiso (basilico cinese)1 foglia

Allergeni

Pesce

Procedimento

Prendi il tuo filetto di salmone e sfilettalo sottilmente, procedendo in obliquo con la lama di un coltello ben affilato. Cerca di ottenere delle fettine spesse massimo 3-4 cm.
Fai lo stesso con il tonno, poi affetta il cetriolo anch’esso sottilmente (se ce l’hai puoi aiutarti con una mandolina) e grattugia il daikon a julienne.

Adagia tutti gli ingredienti sul piatto da portata, disponendoli in modo ordinato e alternano colori e forme per un risultato esteticamente armonioso e accattivante. Completa con una foglia di shiso e servi!

Note & consigli

*Puoi servire il tuo sashimi accompagnato salsa di soia, salsa ponzu (composta da salsa di soia, succo di agrumi, mirin, katsuobushi, alga kombu e aceto di riso) e wasabi.

*Attenzione: nonostante il pesce del sashimi sia definito “crudo”, in realtà si tratta di pesce abbattuto (proprio come quello del sushi), cioè sottoposto a bassa temperatura per neutralizzare eventuali batteri pericolosi per la salute. Infatti, secondo le <a href=”https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?id=1319&menu=notizie&p=dalministero”>linee guida indicate dal Ministero della Salute</a> deve essere surgelato e mantenuto -18°C per almeno 96 ore oppure -30°C per 12 ore per essere del tutto sicuro per la salute. Il congelamento domestico non ha la stessa efficacia e soprattutto rischia di compromettere la consistenza del pesce una volta riportato a temperatura ambiente.

 

Varianti della ricetta

Se vuoi puoi aggiungere al tuo sashimi anche dei filetti di pesce bianco (come ombrina, orata o branzino) abbattuto.

Se vuoi provare anche il sushi, ti lascio le mie ricette degli hosomaki, degli uramaki, dei futomaki, dei temaki, dei gunkan, dei nigiri, degli onigiri, della chirashi e del tamagoyaki (la frittata giapponese).

Conservazione

Ti consiglio di preparare il tuo sashimi subito prima di servirlo (come si fa nei ristoranti giapponesi autentici) e di consumarlo immediatamente. Se dovesse avanzarti, puoi conservarlo in frigorifero per massimo un giorno all’interno di un contenitore ermetico, purché sia stato preparato con pesce davvero freschissimo, acquistato in giornata e sfilettato immediatamente.

Curiosità

*Il nome “sashimi” significa letteralmente “corpo infilzato” e secondo alcuni fa riferimento all’usanza di servire il pesce con la coda e le pinne infilzate nella polpa per rendere identificabili gli ingredienti utilizzati nella preparazione. Secondo altri invece il nome farebbe riferimento al metodo di pesca tradizionale nipponico (chiamato Ike jime), in cui al pesce preso all’amo viene infilzato per ucciderlo all’istante ed evitare che si formi acido lattico che rovinerebbe il sapore della carne. 

*Alcune varietà di sashimi, se preparate in maniera inadeguata possono causare avvelenamento. Particolarmente pericoloso è quello a base di pesce palla (fugu), che nei propri organi contiene una dose letale di tetrodotossina e quindi può essere maneggiato solo da chef provvisti di una licenza rilasciata in Giappone dopo diversi anni di studio e il superamento di un esame specifico.

*Il galateo nipponico prevede che il sashimi sia gustato con le bacchette, una fettina alla volta. 

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