Un secondo piatto semplice e genuino a base di uova, che rappresenta la versione "alleggerita" della classica frittata in padella

Frittata al forno

  • Preparazione: 0h 15m
  • Cottura: 0h 25m
  • Difficoltà: facile
  • Costo: basso
  • Porzioni: 4 persone
  • Metodo cottura: Forno
  • Cucina: Italiana

Sode, in camicia, all’occhio di bue, strapazzate o sotto forma di omelette: le uova non sono alla base solo della pasta fresca, ma sono un ingrediente versatile che può diventare protagonista di tanti secondi piatti. Sono buone anche da sole, preparate in tutti i modi, ma sicuramente la frittata è un dei modi più deliziosi per gustarle. La versione più tradizionale e “rapida” prevede la cottura in padella, ma esiste anche una variante al forno che non ha nulla da invidiare all’originale in termini di gusto e consistenza, anzi, risulta piacevolmente spugnosa e soffice. Un piatto genuino, ideale da accompagnare a un semplice contorno o a un’insalata fresca.

Ingredienti

per 4 persone

  • uova medie (300g sgusciate)6
  • Formaggio grattugiato 50 g
  • Erba cipollina 10 g
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.

Allergeni

Uova Latte

Procedimento

Sguscia le uova in una ciotola. Unisci il formaggio grattugiato e l’erba cipollina tagliata molto sottile. Aggiungi infine una macinata di pepe nero. Mi raccomando: è importante, in questa fase, non aggiungere il sale in modo che la frittata si gonfi bene durante la cottura.

Rivesti una pirofila circolare del diametro di cm 24, alta cm 4-5 con carta forno, poi ungi leggermente la superfice della carta con un filo di olio

cottura

Versa il composto di uova nella pirofila e infornala in forno statico preriscaldato a 180° per circa 20-25 minuti, fino a quando la superficie non risulterà bella colorata.

Terminata la cottura, togli la frittata dal forno, aggiustala eventualmente di sale e attendi qualche minuto affinché si stabilizzi, poi servila immediatamente.

A tua discrezione, puoi spolverizzare con un altro po’ di formaggio grattugiato prima di servire.

Note & consigli

*Questa è la ricetta base per realizzare una buona e semplice frittata al forno.
Secondo il tuo gusto e la tua fantasia, puoi aggiungere altri ingredienti per renderla più ricca e saporita, ad esempio dei cubetti di formaggio (scamorza dolce o affumicata, Emmentaler, taleggio, ecc) oppure dei cubetti di salumi a tuo piacere.

*Nel composto di uova puoi aggiungere anche dei cubetti di verdure precedentemente saltate in padella oppure lessate.

*Puoi anche realizzare una frittata alle erbe aromatiche utilizzando basilico, maggiorana, origano fresco, timo, lemon verbena, menta e così via. L’unico consiglio è di fare attenzione al bilanciamento delle erbe aromatiche perché alcune hanno un profumo più persistente di altre: la menta, ad esempio è molto “coprente” rispetto alla maggiorana, che ha un aroma più tenue.

Varianti della ricetta

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Conservazione

La frittata al forno si conserva in frigorifero per un giorno, ben sigillata in un contenitore ermetico.

Curiosità

*La scelta: l’ideale è scegliere uova biologiche, provenienti da galline ruspanti allevate all’aperto e alimentate nel modo più possibile naturale e senza antibiotici. Attenzione a non cadere nel tranello della dicitura “a terra”, dal momento che spesso fa riferimento solo al sostrato su cui poggiano le gabbie in cui gli animali vivono rinchiusi.

 

*La freschezza: per legge è fissata a 28 giorni dalla deposizione. Per capire se le uova sono fresche devi valutare diverse caratteristiche: l’albume dev’essere viscoso e restare ben attaccato al tuorlo (che può essere di colore più o meno vivido, indipendentemente dalla freschezza, anche se spesso si crede il contrario); agitando l’uovo non dovresti sentire alcun rumore altrimenti (è segno che l’albume è diventato ormai liquido e quindi ha ormai qualche giorno in più); osservando l’uovo in controluce non dovresti notare nessuna ombreggiatura (segno che l’albume occupa l’interno del guscio in maniera omogenea e non ha lasciato spazio all’aria). Infine, immergendo l’uovo in un bicchiere pieno di acqua e sale, dovresti notare che questo si posiziona disteso sul fondo (segno che l’albume è denso e pesante) o almeno sfiorare il fondo. Se invece galleggia è vecchio e va buttato.

 

*Il codice: le uova hanno una loro “carta d’identità” rappresentata dal codice stampato sul guscio insieme alla data di scadenza, che indicano la modalità di allevamento delle galline (prima cifra, che va da 0 a 3, dove 0 è Agricoltura Biologica quindi allevamento all’aperto e con mangime bio, 1 è allevamento intensivo ma all’aperto, 2 è allevamento a terra quindi non necessariamente all’aperto, 3 è allevamento intensivo in gabbia); la provenienza (due lettere per lo Stato di provenienza; tre cifre che indicano il codice del Comune produzione, più altre due lettere che indicano il codice della Provincia); allevamento (le ultime tre cifre permettono di identificare l’azienda specifica in cui le uova sono state deposte).

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